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Un leone in biblioteca

Un leone in biblioteca Book Cover Un leone in biblioteca
Michelle Knudsen, Kevin Hawkes
Nord-Sud

La signora Brontolini, capo-bibliotecaria, è molto severa sulla questione delle regole. In biblioteca non è permesso correre e non si può alzare la voce. Ma quando un giorno compare un leone, nessuno è più sicuro di quel che si deve fare, perché... nessuna regola parla di leoni! Con il passare del tempo, comunque, ogni cosa si aggiusta e il leone diventa un assistente bibliotecario perfetto: fa da divano per i bambini durante l'ora di lettura e si rende utile in mille altri modi. Almeno fino al giorno in cui succede un imprevisto e, infrangendo le regole, il leone ruggisce a più non posso...

La signora Brontolini, capo-bibliotecaria, è molto severa sulla questione delle regole. In biblioteca non è permesso correre e non si può alzare la voce. Ma quando un giorno compare un leone, nessuno è più sicuro di quel che si deve fare, perché… nessuna regola parla di leoni! Con il passare del tempo, comunque, ogni cosa si aggiusta e il leone diventa un assistente bibliotecario perfetto: fa da divano per i bambini durante l’ora di lettura e si rende utile in mille altri modi. Almeno fino al giorno in cui succede un imprevisto e, infrangendo le regole, il leone ruggisce a più non posso…

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Mattia va in biblioteca

Mattia va in biblioteca Book Cover Mattia va in biblioteca
Liesbet Slegers
Il castello

Ciao, sono Mattia. Oggi vado in biblioteca con il mio papà. Qui trovo tanti libri che posso portarmi a casa. Fantastico vero? Un libro per conoscere la biblioteca e amare i libri.

Libri coloratissimi e vivaci.. Proprio come piacciono ai bambini!!

Ciao, sono Mattia. Oggi vado in biblioteca con il mio papà. Qui trovo tanti libri che posso portarmi a casa. Fantastico vero? Un libro per conoscere la biblioteca e amare i libri.

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leone

Un lettore particolare – “Un leone in biblioteca”

Un leone in biblioteca Book Cover Un leone in biblioteca
Michelle Knudsen
Nord-Sud

Un bel giorno, un leone entrò in biblioteca.

..Cosa? Un leone?

Ma può stare in biblioteca? Beh, se non disturba e non fa rumore, sì, anche lui può entrare e passeggiare tra gli scaffali e sdraiarsi sui tappetoni morbidi ad ascoltare storie.

Almeno finchè non si metterà a ruggire forte, troppo forte.. le regole sono regole, anche in biblioteca!

Un bel giorno, un leone entrò in biblioteca.

..Cosa? Un leone?

Ma può stare in biblioteca? Beh, se non disturba e non fa rumore, sì, anche lui può entrare e passeggiare tra gli scaffali e sdraiarsi sui tappetoni morbidi ad ascoltare storie.

Almeno finchè non si metterà a ruggire forte, troppo forte.. le regole sono regole, anche in biblioteca!

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grammatica

Grammatica divertente – Cimpa la parola misteriosa

Cimpa la parola misteriosa Book Cover Cimpa la parola misteriosa
Catarina Sobral
Nuova Frontiera Junior

Un giorno in una grande biblioteca un ricercatore scopre una nuova parola: Cimpa. Nessuno sa cosa significhi né a quale categoria grammaticale appartenga ... Prima tutti cominciano a usarla come un verbo. Ben presto però arriva qualcun altro che sostiene che è un aggettivo e poi un nome e finanche un avverbio…Il primo albo sulla grammatica, un approccio ludico lontano da ogni pesantezza pedagogica

Quante volte abbiamo giocato con i nostri bambini ad inventare parole nuove e linguaggi inesistenti? E magari a cercare insieme significati più strampalati e improbabili per queste nuove parole.
Il sommo maestro Gianni Rodari ha addirittura dato sistemazione rigorosa (e dignità educativa) a questo divertente passatempo,  nel suo famoso libro “Grammatica della Fantasia” dove descrive tantissimi modi per inventarsi, parole, espressioni, storie e per giocare con loro.

Da una simile esperienza di gioco con le parole e con la grammatica nasce anche questo libro:

Cimpa la parola misteriosa della portoghese Catarina Sobral, edito da La nuova frontiera Junior

Un giorno uno studioso fece un’importantissima scoperta.

La scoperta è una parola nuova: Cimpa.
Cosa c’è di più insignificante, direte, di un topo di biblioteca che in una pagina ingiallita di un volume sonnecchiante in un vecchio scaffale di una dimenticata biblioteca di una qualsiasi cittadine di provincia scopre una parola sconosciuta?
Una scoperta è la vita su Marte, la cura contro il cancro, la città di Atlantide, l’esistenza di Dio, …
Ma una nuova parola, sinceramente … con tutte quelle che già ci sono.
Eppure, se ci pensate bene, aziende e organizzazioni spendono molti soldi e mettono a libro paga molte persone solo per coniare parole nuove.
Per vendere (ricordate i cartelloni pubblicitari con scritto Re Salamone, Fico della Mirandola, Riccardo Cuor di Melone, TutanPanem, John Lemon?), per creare consenso nell’opinione pubblica (Rottamazione ), lanciare un film (Qualunquemente), e così via.
Anche la letteratura è da sempre contagiata dal morbo delle parole inventate. Non sono un esperto ma immediatamente mi vengono alla mente Lewis Carroll o lo stesso Rodari.
Le emozioni spingono in superficie i miei ricordi ed ecco che penso anche al calembour del pirotecnico Bergonzoni, con frasi del tipo:

– “Prepariamoci un arrosto cardiaco”. “Dobbiamo prima trovare un bue infartuato”
oppure,
Pioveva sui nostri corpi spogliati, un vero nudifragio

e poi passo al grammelot dell’ineguagliabile Dari Fo (ho preso questo pezzo del Johan Padan perchè mi ricorda le mie radici …):

Mi, sbatü per mare! Venticìnque ziórni de nave!!
Mi, che sont nasüo de tèra… sont ’egnüdo al mondo
fra Brèssia e Bèrghem… mi, che l’acqua me fa impressiün
sojaménte a vardàla… che me regòrdi la prima
e üneca volta che m’han butà in de l’acqua gh’avéo
dòi ziórni… per el batésimo!… A gh’ho ancóra gl’ìn-
cubi!!

Cercando un po’ qui quo e qua, ho scoperto, con piacevole divertito stupore, Fosco Maraini e il suo libro “Gnosi delle Fanfole” da cui prendo questa poesia:

Il lonfo

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

Fantastico!

E chissà quanto potremmo andare avanti con le citazioni.

La misteriosa parola, scoperta in questa storia, genera subito curiosità e produce nuovi comportamenti e nuove mode.
A seconda che venga, di volta in volta, definita come sostantivo, aggettivo, avverbio cambia comportamenti e abitudini delle persone.
E’ come se la parola soddisfasse un desiderio di novità, di cambiamento o meglio, come se la gente avesse bisogno di nuove parole, perché la loro vita è già cambiata e le vecchie parole non bastano più.
E quando tutto sembra finalmente risolto …
Un gran bel libro perfetto per introdurre la grammatica e il significato delle parole a dei bambini ma anche per giocare con il suono che producono e con i tanti significati fantasiosi che evocano.

Permettetemi alla fine una considerazione: sto scoprendo tanti libri e tante storie si prestano benissimo per fare didattica, nella materna e nella primaria, in modo coinvolgente divertente e appassionante.

Se volete leggere una recensione più completa, cliccate su questo link: CIMPA

 

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