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La buonanotte di un papà speciale

Storie proprio così Book Cover Storie proprio così
Rudyard Kipling e Sébastien Pelon
Lapis

Il più lontano ricordo che ho è di una sera a letto, mio padre seduto vicino a me che legge una storia della buonanotte: Come fu che al leopardo vennero le macchie. Si intitola così.
E’ un ricordo sfocato, velato. Un’immagine ricostruita con pezzi presi chissà dove negli angoli della memoria e combinati insieme. Ingegneria del riciclo.
Ma é un ricordo che custodisco gelosamente.
Un bimbo che ascolta attento. Un Padre che legge una storia.
Questo, guarda un po’ la coincidenza, è uno dei racconti che Rudyard Kipling raccontava, senza mai cambiare un dettaglio o una parola, così si dice, ogni sera a sua figlia Josephine e che giorno dopo giorno ha fissato nella sua testa prima e sulla carta poi, raccogliendoli in un libro:

Storie proprio così

classico della letteratura per l’infanzia, prima narrato e poi scritto, che io ho da poco acquistato nella nuova edizione Lapis.
Ho riletto subito la storia del leopardo.

Mi ha emozionato.

E l’ho trovata alquanto attuale!
Racconta della necessità di cambiare, muoversi, spostarsi, per sopravvivere. Della scelta di affrontare un nuovo mondo, del tutto diverso e completamente sconosciuto, e di imparare ad adattarsi. Per continuare a vivere.
Tra le dodici storie della buonanotte, che hanno tutte un animale per protagonista e ci parlano dell’inizio dei tempi, ce ne sono due in cui la protagonista è una bambina (e il suo papà).
Si intitolano “Come fu scritta la prima lettera” e “come fu inventato l’alfabeto”.
Raccontano di come le lettere dell’alfabeto, e quindi la scrittura, siano nate da un gioco tra una bambina e il suo papà, sulla riva di un fiume, e il loro segno ispirato da cose quotidiane come un pesce, i panni stesi, un uovo, una bocca …
La piccola Taffimai Metallumai incide i suoni su una corteccia, così come rima di lei altri uomini avevano inciso la natura. Un gesto artistico prima che tecnologico.
E’ una storia meno banale di ciò che sembra.
C’è tutto ciò che serve per la crescita di un bambino.
La relazione affettiva con un adulto, il contatto con la natura, il gioco, il tempo…

Un dettaglio.
Non so se è un caso ma ho notato che la prima storia (Perchè la balena ha la gola così) inizia con “C’era una volta …” e l’ultima storia (La farfalla che batteva il piede) termina con ” … dove vissero per sempre felici e contenti”.
Il che, insieme alla continua narrazione ripetuta, mi fa pensare a questo libro come ad una versione in miniatura de “Le mille e una notte” (sarà anche per le sue ambientazioni esotiche).
Un bel regalo per voi e i vostri figli.

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il mare e la luna

Il Mare e la luna

LEONARDO E LA MAREA Book Cover LEONARDO E LA MAREA
Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone Illustrazioni di Desideria Guicciardini
Editori Laterza

A volte penso che se dovessi incrociare il viso di un essere umano mentre, affascinato e rapito, contempla lo spettacolo della natura, non riuscirei a capire se è sto guardando uno scienziato o un poeta.
La capacità di osservare (anche le piccole cose), di porsi domande (e di pensare che non ci sono domande stupide ma solo domande), di meravigliarsi e di percepire e godere la bellezza dell’universo, la creatività nel porsi domande e la semplicità d’animo nel seguirle sono atteggiamenti dello spirito e della mente comune ad entrambi.

Entrambi cercano di entrare in contatto con i segreti della natura e con le leggi che la governano. Entrambi imparano a convivere col mistero e con la bellezza.

Mi piace pensare che lunghe notti a guardare il cielo stellato abbiano, per esempio, portato alla nascita della geometria (segmenti, poligoni, angoli, figure…) o che la prima idea di atomo sia stata suggerita da granelli di sabbia alzati dal vento.

D’altronde proprio Gianni Rodari in “Grammatica della fantasia”  dice: «Le fiabe servono alla matematica come la matematica serve alle fiabe».

e ancora: «Occorre una grande fantasia, una forte immaginazione per essere un grande scienziato, per immaginare cose che non esistono ancora, per immaginare un mondo migliore di quello in cui viviamo e mettersi a lavorare per costruirlo ».

In questi giorni ho letto ai miei bimbi un libro che mescola con successo poesia e scienza, ricerca e contemplazione

Leonardo e la marea di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone, Editori Laterza.

Per dirla tutta sono stato subito attirato dal fatto che è illustrato da Desideria Guicciardini e cioè colei che ha illustrato il papà pittore di Pinin carpi di cui sono innamorato.
Ma poi sono stato piacevolmente conquistato anche dal racconto. Un bel racconto.

Leonardo e la mamma vanno in spiaggia.
E già qui la fantasia viaggia. Perché non è la solita spiaggia coltivata a filari di ombrelloni, sotto i quali si tostano lentamente i turisti, ben imburrati di creme solari e infarciti di focaccia, gelato e cocco. Sì sapete quelle spiagge condominio (e di fatti spesso ci sono anche le riunioni condominiali)
No, è una spiaggia vasta e libera, protetta da una fitta pineta con qualche ombrellone qua e là e il piccolo chiosco dei gelati della signora Michela.
In base ai miei limitati trascorsi marittimi direi una spiaggia del litorale maremmano.
Tutto nasce dalla capacità di Leonardo di farsi e fare una domanda: Perché sulla spiaggia ci sono tutti questi legnetti?”
Tutto nasce dalla capacità della mamma di non lasciare cadere la domanda e inventarsi una storia.

«Vedi, Leonardo, è il mare che di notte porta tutti questi tesori alla luna. Tutte le notti, quando è buio e non c’è nessuno, il mare si sente solo. L’unica cosa che vede è la luna, e così se ne innamora. Allora, visto che non c’è nessuno, cerca di raggiungerla.»

Un modo poetico di raccontare la marea.
Il mare che si innamora della luna. Mi sembra di tornare alle Metamorfosi di Ovidio e agli amori della mitologia greca.
Questa risposta genera stupore e curiosità e apre a nuove domande che porteranno il piccolo Leonardo, tra scienza e poesia, a scoprire la legge delle maree e la forza di gravità.
La sua curiosità lo porterà fino al limite, alla frontiera tra ciò che si sa e che non si sa: che cosa causa la forza di gravità? Nessuno lo sa.

«Ci avrebbe pensato lui, da grande, a spiegare da dove venisse quella forza grande che attrae in modo così bello il mare e la luna».

Si ci avrebbe pensato lui, da grande, più in là, perché ora c’è un castello di sabbia da costruire..

… proposito di sabbia …

« … la sabbia è diversa dalle pietre? Cioè, non è forse la sabbia nient’altro che un gran numero di pietre piccolissime? La Luna non sarà magari una pietra enorme? Se capissimo le pietre, capiremmo anche la sabbia e la Luna? Il vento è un’agitazione dell’aria analoga all’agitazione dell’acqua del mare? Quali caratteristiche hanno in comune questi moti diversi? Quanti colori diversi esistono?»

(Richard Feynman, “Sei pezzi facili”, ed. Adelphi)

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Che rabbia!

Che rabbia! Book Cover Che rabbia!
Mireille D'Allancé
Babalibri

Roberto ha passato una bruttissima giornata: appena arrivato a casa risponde male al papà e non vuole mangiare gli spinaci. Che rabbia! Ma quando la Rabbia si materializza, Roberto comprende quanto può essere dannosa...

Roberto ha passato una bruttissima giornata: appena arrivato a casa risponde male al papà e non vuole mangiare gli spinaci. Che rabbia! Ma quando la Rabbia si materializza, Roberto comprende quanto può essere dannosa…

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Il re dell’universo

Il re dell'universo Book Cover Il re dell'universo
Jonny Duddle
Ideeali

La storia di un bambino intergalattico il cui sogno è diventare il re dell'Universo, combinando così, un sacco di guai! Dall'illustratore di "I Pirati della porta accanto" e "Il tesoro maledetto!", con un sacco di adesivi da attaccare e staccare!

La storia di un bambino intergalattico il cui sogno è diventare il re dell’Universo, combinando così, un sacco di guai! Dall’illustratore di “I Pirati della porta accanto” e “Il tesoro maledetto!”, con un sacco di adesivi da attaccare e staccare!

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L’eco

L'eco Book Cover L'eco
Alessandro Riccioni, David Pintor
Lapis

L’eco vive da secoli rintanata tra le sue montagne e ogni domenica mattina, tra le sette e le undici, ascolta i desideri delle persone. Tutti hanno qualcosa da chiedere. C’è chi lo fa con irruenza, chi con maleducazione, chi con la voce gentile. E poi c’è un bambino, che ha la faccia piena di sonno e un desiderio silenzioso di mamma. E l’eco, che ascolta tutto anche i pensieri più segreti, sa come farlo felice.

L’eco vive da secoli rintanata tra le sue montagne e ogni domenica mattina, tra le sette e le undici, ascolta i desideri delle persone. Tutti hanno qualcosa da chiedere. C’è chi lo fa con irruenza, chi con maleducazione, chi con la voce gentile. E poi c’è un bambino, che ha la faccia piena di sonno e un desiderio silenzioso di mamma. E l’eco, che ascolta tutto anche i pensieri più segreti, sa come farlo felice.

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