Tutti gli articoli di Gianluca Mazza

fare la pace

Fare la pace – Due mostri

Due mostri Book Cover Due mostri
David McKee
Lapis

C’erano una volta un libro che parlava di due mostri.

Ecco la prima pagina …

Ora giro pagina …

Ehi tu marmotta sonnacchiosa! Mi senti! Alzati che sta per arrivare una pagina nuova! 

Cosaaa! Non ti sento! Borbotti come un pentolone di fagioli!


Ma hai il prezzemolo nelle orecchie! Devi alzarti perché dobbiamo passare nella 

pagina nuova! 

Ho sentito, ho sentito vecchio gufo spelacchiato!

Ma guarda che non è la pagina nuova che arriva. E’ la pagina vecchia che se ne va! 

Gufo a me?!? Ora ti faccio vedere io gallina spelacchiata da brodo!

E tu beccati questo  bestione puzzolone!

Intanto io ho girato pagina … e i due mostri, all’ultimo istante, saltano agilmente nella prossima …



Oh, è arrivata la pagina nuova… ma se n’è anche andata la vecchia …

Oh se n’è andata la pagina vecchia…ma è arrivata anche la pagina nuova …

 

… bella però sta’ pagina! 

 

 

 

“Ci siamo divertiti”, ridacchiò il primo mostro. “E’ vero”, fece il secondo mostro, sorridendo. “Peccato per la montagna”.

Due mostri di David McKee, Lapis € 12,50

Un bel libro che parla di come è facile litigare e non capire il punt di vista degli altri quando c’è qualcosa che divide e tiene lontani, e di come è facile fare la pace quando ci sivede in faccia, ci si guarda reciprocamente negli occhi.


E oltretutto è molto molto divertente!

 

 

 

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 0.0/5 (0 votes cast)
serpente

Nessuno nasce cattivo – Crictor il serpente buono

Crictor il serpente buono Book Cover Crictor il serpente buono
Tomi Ungerer
ElectaKids

Una storia che ci provoca con una domanda: cattivi si nasce o si diventa? L'anziana Madame Bodot riceve in regalo nientemeno che un boa constrictor. Ma con amore, cure affettuose e una buona dose di struzione, ne fa un amico fedele dolce e inseparabile. Tanto che alla fine ...

 

“SSSSSpera in me solo in me, non pensar e spera in me …”, così canta Kaa al piccolo Mowgli, nel Libro della Giungla della Disney.

Il serpente è uno dei simboli più profondamente radicati nella storia dell’umanità. Presente in tutte le culture in tutte le civiltà in tutte le epoche.

Pensate solo a quante storie, quanti miti che riguardano il serpente e la donna

Donne sedotte come Eva,

o braccate come Latona da Pitone,

Donne in simbiosi come Medusa (o come Celia la fidanzata di Mike Wazowski in Monster & Co…).

 Donne che ne cercano mortale aiuto come Cleopatra.

Donne che ne traggono potere come nella statuetta della Dea dei Serpenti.

e chissà quante altre storie vi vengono in mente.

Già solo da questi esempi, si vede quanto la donna e il serpente si siano incontrati continuamente, in una mescolanza di tinte forti apparentemente contrastanti, come paura e dolore e potere e seduzione, che però tutte insieme generano un fascino segreto, ambiguo, perfino proibito ma irresistibile.

“SSSSSpera in me solo in me, non pensar e spera in me …”

 

A tutte queste storie, raccontate fin dagli albori della civiltà, ne aggiungiamo una molto originale:

Crictor il serpente buono di Tomi Ungerer, ElectaKids €12,90

Libri per bambini – Crictor il serpente buono . ElectaKids

Protagonisti sono sempre una donna e un serpente, ma l’anziana Madame Bodot, anche se arzilla e intraprendente, e un serpente boa constrictor (un bestione che può arrivare anche a 4 metri e pesare 30 kg …) docile giocherellone e affettuoso come un cane bassotto.

Si infrangono un po’ tutte le immagini precedenti e direi che, con questa storia, dopo migliaia di anni la donna e la biscia esotica fanno la pace.

Sì perché la vecchietta, passato lo spavento iniziale, si prende cura del boa e lo alleva come un animale domestico, con tutte le attenzioni e le premure che solo un’anziana signora sola è capace di dare. Un po’ mamma, un po’ nonna, un po’ maestra.

E Crictor, così viene battezzato il serpide, si rivela un preziosissimo e piacevolissimo animale da compagnia (quanto possono essere sbagliati alle volte i pregiudizi …).

Segue Madam Bodot durante lo shopping, la accompagna in lunghe passeggiate nella neve, ascolta le storie che lei legge ad alta voce,

e addirittura diventa suo alunno nella scuola dove lei insegna.

Si rivelerà anche un ottimo animale da guardia…

La città eresse in onore di Crictor addirittura un monumento e gli intitolò anche un parco.

Per la serie nessuno nasce naturalmente cattivo ma dipende tutto dalla qualità e quantià di amore, e di istruzione, che si riceve fin dalla più tenera età.

“SSSSSpera in me solo in me, non pensar e spera in me …”

 

 se volete approfondire vi sssuggerisssco di cliccare questo link

 

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 0.0/5 (0 votes cast)
grammatica

Grammatica divertente – Cimpa la parola misteriosa

Cimpa la parola misteriosa Book Cover Cimpa la parola misteriosa
Catarina Sobral
Nuova Frontiera Junior

Un giorno in una grande biblioteca un ricercatore scopre una nuova parola: Cimpa. Nessuno sa cosa significhi né a quale categoria grammaticale appartenga ... Prima tutti cominciano a usarla come un verbo. Ben presto però arriva qualcun altro che sostiene che è un aggettivo e poi un nome e finanche un avverbio…Il primo albo sulla grammatica, un approccio ludico lontano da ogni pesantezza pedagogica

Quante volte abbiamo giocato con i nostri bambini ad inventare parole nuove e linguaggi inesistenti? E magari a cercare insieme significati più strampalati e improbabili per queste nuove parole.
Il sommo maestro Gianni Rodari ha addirittura dato sistemazione rigorosa (e dignità educativa) a questo divertente passatempo,  nel suo famoso libro “Grammatica della Fantasia” dove descrive tantissimi modi per inventarsi, parole, espressioni, storie e per giocare con loro.

Da una simile esperienza di gioco con le parole e con la grammatica nasce anche questo libro:

Cimpa la parola misteriosa della portoghese Catarina Sobral, edito da La nuova frontiera Junior

Un giorno uno studioso fece un’importantissima scoperta.

La scoperta è una parola nuova: Cimpa.
Cosa c’è di più insignificante, direte, di un topo di biblioteca che in una pagina ingiallita di un volume sonnecchiante in un vecchio scaffale di una dimenticata biblioteca di una qualsiasi cittadine di provincia scopre una parola sconosciuta?
Una scoperta è la vita su Marte, la cura contro il cancro, la città di Atlantide, l’esistenza di Dio, …
Ma una nuova parola, sinceramente … con tutte quelle che già ci sono.
Eppure, se ci pensate bene, aziende e organizzazioni spendono molti soldi e mettono a libro paga molte persone solo per coniare parole nuove.
Per vendere (ricordate i cartelloni pubblicitari con scritto Re Salamone, Fico della Mirandola, Riccardo Cuor di Melone, TutanPanem, John Lemon?), per creare consenso nell’opinione pubblica (Rottamazione ), lanciare un film (Qualunquemente), e così via.
Anche la letteratura è da sempre contagiata dal morbo delle parole inventate. Non sono un esperto ma immediatamente mi vengono alla mente Lewis Carroll o lo stesso Rodari.
Le emozioni spingono in superficie i miei ricordi ed ecco che penso anche al calembour del pirotecnico Bergonzoni, con frasi del tipo:

– “Prepariamoci un arrosto cardiaco”. “Dobbiamo prima trovare un bue infartuato”
oppure,
Pioveva sui nostri corpi spogliati, un vero nudifragio

e poi passo al grammelot dell’ineguagliabile Dari Fo (ho preso questo pezzo del Johan Padan perchè mi ricorda le mie radici …):

Mi, sbatü per mare! Venticìnque ziórni de nave!!
Mi, che sont nasüo de tèra… sont ’egnüdo al mondo
fra Brèssia e Bèrghem… mi, che l’acqua me fa impressiün
sojaménte a vardàla… che me regòrdi la prima
e üneca volta che m’han butà in de l’acqua gh’avéo
dòi ziórni… per el batésimo!… A gh’ho ancóra gl’ìn-
cubi!!

Cercando un po’ qui quo e qua, ho scoperto, con piacevole divertito stupore, Fosco Maraini e il suo libro “Gnosi delle Fanfole” da cui prendo questa poesia:

Il lonfo

Il lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco, e gnagio s’archipatta.
È frusco il lonfo! È pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e t’arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.
Eppure il vecchio lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;
e quasi quasi, in segno di sberdazzi
gli affarfaresti un gniffo. Ma lui zuto
t’alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

Fantastico!

E chissà quanto potremmo andare avanti con le citazioni.

La misteriosa parola, scoperta in questa storia, genera subito curiosità e produce nuovi comportamenti e nuove mode.
A seconda che venga, di volta in volta, definita come sostantivo, aggettivo, avverbio cambia comportamenti e abitudini delle persone.
E’ come se la parola soddisfasse un desiderio di novità, di cambiamento o meglio, come se la gente avesse bisogno di nuove parole, perché la loro vita è già cambiata e le vecchie parole non bastano più.
E quando tutto sembra finalmente risolto …
Un gran bel libro perfetto per introdurre la grammatica e il significato delle parole a dei bambini ma anche per giocare con il suono che producono e con i tanti significati fantasiosi che evocano.

Permettetemi alla fine una considerazione: sto scoprendo tanti libri e tante storie si prestano benissimo per fare didattica, nella materna e nella primaria, in modo coinvolgente divertente e appassionante.

Se volete leggere una recensione più completa, cliccate su questo link: CIMPA

 

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 0.0/5 (0 votes cast)
mondo nuovo

Credere in un mondo nuovo – Bisognerà

Bisognerà Book Cover Bisognerà
Thierry Lenain e Olivier Tallec
Lapis

Il Sabato santo, vigilia della Pasqua dei cristiani, mi piace passarlo in silenzio, da solo (per quanto è possibile) a leggere, pensare, meditare, pregare.
Quest’anno per di più, fra 4 giorni, il 25 Aprile, ci sarà il grande evento Arena di Pace a Verona.
Ogni anno, questo giorno, leggo vecchi libri di teologi e filosofi francesi come Francois Varillon, Michel De Certaux, Jean Delumeau.
Sempre quelli, sempre le stesse pagine.
Da quarant’anni.
Amo la libertà, il coraggio, la curiosità, la profondità e il cuore di questi pensatori francesi. Mi hanno spiegato cosa significa che Dio è Amore e come diventare Uomo.
Oggi, a queste letture ne ho affiancata un’altra … molto diversa, ma che non ha nulla da invidiare a questi grandi pensatori. Uno di loro, Francois Varillon dice:

“La nostra umanità passa attraverso l’umanità degli altri, la nostra libertà passa attraverso la liberazione degli altri. Non si diventa da soli uomini liberi, non è proprio possibile. Si diventa uomo libero quando si opera alla liberazione dei propri fratelli. Si diventa più uomo lavorando perché il mondo sia più umano”
(Francois Varillon, Gioia di credere gioia di vivere, EDB)

Questo libro ci parla proprio di questo: si diventa più uomo e più donna lavorando perché il mondo sia più umano.

Il libro è: Bisognerà di Thierry Lenain, illustrato da Olivier Tallec, Lapis

Ho visto che è stato proposto sopratutto per Natale, ma io invece lo trovo perfetto per Pasqua.

Già la bellissima copertina, che illustra l’isola fiorita da cui il bimbo guarda il mondo ci parla di Primavera.
Poi la storia: un passaggio (Pasqua) dal grembo materno, protettivo, sicuro, ma limitante e isolante, al mondo intero paurosamente insicuro, tremendamente affascinante, tristemente disumano, potenzialmente divino.
Sono tutti immagini che mi dicono: nonostante tutto ne vale la pena. Di vivere.
Di sognare un mondo nuovo, diverso, migliore, più umano.
Di impegnarsi ogni giorno perché sia più umano, costruendo e mantenendo relazioni umanizzanti con le altre persone.

E aggiungo: vale la pena dire, raccontare, leggere queste cose ai propri figli.  Per esempio attraverso un libro dalla semplice e chiara saggezza come questo.

“… Forse un giorno impareremo gli abbracci, a non avere paura dei baci, disse tra sé“.

Già … l’essenziale è invisibile agli occhi.
Ed è per questo che scegliamo di vivere.

Buona Pasqua

vi consiglio questo video in francese:se non conoscente la lingua vi toccherà il cuore, se la conoscete vi commuoverà.

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 0.0/5 (0 votes cast)
Difetti

Difetti e perfetti – I cinque malfatti

I cinque malfatti Book Cover I cinque malfatti
Beatrice Alemagna
Topipittori

Già … come la mettiamo con i nostri difetti?
Beh, non penserete davvero di essere perfetti? Continua a leggere

VN:F [1.9.22_1171]
Rating: 2.5/5 (2 votes cast)