Questa estate una delle mie letture è stata “Matilde” di Roald Dahl.
Non avevo mai incontrato questo straordinario scrittore a tu per tu e devo dire che è stato un incontro indimenticabile.
Come avrò fatto ad evitarlo negli ultimi 35 anni non riesco veramente a comprenderlo.
E’ veramente un gigante della letteratura per ragazzi: storie avvincenti, personaggi davvero ben trovati; così esagerati nei loro difetti o nelle loro virtù da sembrare irreali ma invece così reali e direi universali, una scrittura semplice ma mai banale, scorrevole ma mai superficiale.
Tra l’altro, proprio oggi ho iniziato a leggere a Francesco “La Fabbrica di Cioccolato” e ho dovuto proseguire (con mio spassosissimo piacere) per ben 60 pagine prima di concordare una pausa! Ma ne riparleremo a suo tempo (cioè a libro finito).
Torniamo a Matilde perchè alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico vorrei regalare un pensiero alle insegnanti o meglio alle maestre, che dovranno tenere a bada pargoli ipervitaminizzati e supervideocalamitati e i relativi genitori.
Ai genitori invece consiglio caldamente di leggere (magari insieme ai figli) tutto il libro:
Matilde di Roadl Dahl, Salani.
…eh eh non fatevi tentare dal trucchetto del film … provate la lettura del libro. E’ tutta un’altra cosa ve l’assicuro.
Dicevamo il pensiero per le insegnanti; eccolo:
“I padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile moccioso che si possa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino stupendo.
Niente di male: il mondo è fatto così. Ma quando dei genitori cominciano a spiegarci che il loro orrendo pargolo è un autentico genio, viene proprio da urlare: – Presto, una bacinella! Ho una nausea tremenda!
Pensate alle sofferenze degli insegnanti, costretti a sorbirsi le stupide vanterie di genitori orgogliosi; per fortuna possono vendicarsi al momento delle pagelle. Se fossi un insegnante, mi prenderei il gusto di qualche bella nota pungente.
– Il vostro Massimiliano – scriverei, – è un totale disastro. Spero per voi che abbiate un’azienda di famiglia dove sistemarlo dopo gli studi, perché non riuscirebbe a trovare lavoro da nessun’altra parte.
Oppure, se quel giorno fossi in preda a un estro poetico: – Strano ma vero: le cavallette hanno gli organi dell’udito ai lati dall’addome. Vostra figlia Vanessa, a giudicare da quel che ha imparato questo trimestre, non li ha da nessuna parte.
Potrei addentrarmi ancor più nei misteri delle scienze naturali, scrivendo: – La cicala passa sei anni da larva sotto terra, e soltanto sei giorni da creatura libera, al sole e all’aria. Vostro figlio Vilfredo ha passato sei anni da larva in questa scuola, e stiamo ancora aspettando che emerga dalla crisalide.
Se adeguatamente stuzzicato da una bimbetta velenosa, potrei arrivare a dire: – Fiona possiede la stessa glaciale bellezza dell’iceberg, ma, al contrario di questo, sotto la parte visibile non nasconde assolutamente niente. – Sì, credo che compilare pagelle simili per gli alunni disgustosi della mia classe mi divertirebbe alquanto. Ma basta così”
Fantastico!
La riflessione prosegue qui:
http://genitorilettori.it/2013/09/libri-per-ragazzi-matilde-unulteriore-riflessione.html