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Il pancione della mamma

Il pancione della mamma Book Cover Il pancione della mamma
Jo Witek
Gallucci

Tu sei lì. Dentro la pancia della mamma. Io sto qui fuori, davanti il pancione della mamma. Ti aspetto.

Un dolcissimo ed elegante albo illustrato dedicato ai bambini in attesa della nascita di un fratellino (o sorellina).
Molto suggestivo e delicato, il libro di Jo Witek e Christine Roussey si propone come un garbato accompagnamento emotivo, ma anche come uno spunto per poter poi affrontare e soddisfare, insieme ai genitori, tutte le domande che spontaneamente nascono nella mente di un bimbo durante la fase della gravidanza della mamma.

La piccola protagonista del libro racconta, con un linguaggio tenero e poetico, le emozioni e le piccole osservazioni di fronte alla pancia materna che cresce. E lo fa dialogando direttamente ed affettuosamente con la sorellina che sta per nascere, colmandola di dolci attenzioni.
Nelle grandi doppie pagine, nove come i mesi della gestazione, si vede nella facciata di sinistra la pancia che diventa via via più grande, e nella facciata di destra la sorella maggiore, ridente e birichina, che aspetta, impegnata nelle sue mansioni più o meno quotidiane. Sul pancione è ritagliata una finestrella, di forme sempre diverse, che, una volta aperta, svela il bebè che cresce, che fa capriole, nuota e si ciuccia il dito.
La bambina si pone con entusiasmo ed impazienza nei confronti dell’attesa della nascita, è accogliente e rassicurante.
Vengono toccati aspetti della gravidanza così come la piccola li percepisce: il nutrimento attraverso il cordone ombelicale (“è la mamma che ti nutre come per magia“), il liquido amniotico (“fai il bagnetto in un’acqua calda e dolce“), i movimenti del feto (“facevi gobbe sulla pancia della mamma come un dromedario in mezzo al deserto”), la capacità del bimbo in pancia di percepire i suoni esterni, e via così…..Tanti spunti che aprono la strada ad un dialogo tra bambino e genitore e che aiutano nella condivisione di un momento magico e delicato.
La gravidanza della mamma, infatti, è un periodo che spesso viene sottovalutato; sovente le preoccupazioni dei genitori sono più orientate verso le gelosie che possono subentrare dopo la nascita, dimenticando che anche i precedenti nove mesi possono essere difficili. Il bambino infatti inizia a percepire il cambiamento, comincia a maturare domande dentro di sè e i timori, magari inconsci, iniziano a manifestarsi.
Una delle vie, a mio parere migliori, per affrontare l’inevitabile disagio psicologico che deriva dal diventare fratelli maggiori, è proprio quella della condivisione: rendere il bambino partecipe fin dai primi momenti della gestazione aiuta a predisporlo positivamente, a farlo sentire importante e non dimenticato. Così il bambino impara che la nascita riguarda anche lui, che è qualcosa di buono e importante per tutta la famiglia.
Proprio questo è, secondo me, il pregio principale di questo albo: la tenera protagonista vive l’attesa in maniera partecipata, viva, gioiosa e curiosa. Una lettura, quindi, che infonde sentimenti positivi.

Ammetto che inizialmente, durante l’analisi del libro, ho avuto perplessitò riguardo al fatto di non trovare alcun cenno alle emozioni ambivalenti o negative che un bambino può provare durante i nove mesi, emozioni che invece si ritrovano in altre belle pubblicazioni sullo stesso tema. Non credo però che sia stata intenzione delle autrici negarle, è probabile che l’albo sia stato semplicemente pensato come una lettura positiva e tranquillizzante, demandando poi ai genitori la gestione di eventuali sentimenti meno luminosi e affettuosi. Nella convinzione che tali negatività possono essere ridotte se fin dai primi giorni si tiene un livello di condivisione sereno.
E’ estremamente rassicurante e felice anche la chiusura della storia, con la protagonista divenuta finalmente sorella maggiore che stringe la piccola neonata tra le braccia orgogliosa, serena ed emozionata (ma non prendetevela troppo se non accade esattamente così!)

Tu sei lì. Dentro il pancione della mamma. Io sto qui fuori, davanti il pancione della mamma. Ti aspetto.

Tu dentro…io davanti.

Un dolcissimo ed elegante albo illustrato dedicato ai bambini in attesa della nascita di un fratellino (o sorellina).
Molto suggestivo e delicato, il libro di Jo Witek e  C. Roussey si propone come un garbato accompagnamento emotivo, ma anche come uno spunto per poter poi affrontare e soddisfare, insieme ai genitori, tutte le domande che spontaneamente nascono nella mente di un bimbo durante la fase della gravidanza della mamma.

La piccola protagonista del libro racconta, con un linguaggio tenero e poetico, le emozioni e le piccole osservazioni di fronte alla pancia materna che cresce. E lo fa dialogando direttamente ed affettuosamente con la sorellina che sta per nascere, colmandola di dolci attenzioni.
Nelle grandi doppie pagine, nove come i mesi della gestazione, si vede nella facciata di sinistra la pancia che diventa via via più grande, e nella facciata di destra la sorella maggiore, ridente e birichina, che aspetta, impegnata nelle sue mansioni più o meno quotidiane. Sul pancione è ritagliata una finestrella, di forme sempre diverse, che, una volta aperta, svela il bebè che cresce, che fa capriole, nuota e si ciuccia il dito.
La bambina si pone con entusiasmo ed impazienza nei confronti dell’attesa della nascita, è accogliente e rassicurante.
Vengono toccati aspetti della gravidanza così come la piccola li percepisce: il nutrimento attraverso il cordone ombelicale (“è la mamma che ti nutre come per magia“), il liquido amniotico (“fai il bagnetto in un’acqua calda e dolce“), i movimenti del feto (“facevi gobbe sulla pancia della mamma come un dromedario in mezzo al deserto”), la capacità del bimbo in pancia di percepire i suoni esterni, e via così…..Tanti spunti che aprono la strada ad un dialogo tra bambino e genitore e che aiutano nella condivisione di un momento magico e delicato.
La gravidanza della mamma, infatti, è un periodo che spesso viene sottovalutato; sovente le preoccupazioni dei genitori sono più orientate verso le gelosie che possono subentrare dopo la nascita, dimenticando che anche i precedenti nove mesi possono essere difficili. Il bambino infatti inizia a percepire il cambiamento, comincia a maturare domande dentro di sè e i timori, magari inconsci, iniziano a manifestarsi.
Una delle vie, a mio parere migliori, per affrontare l’inevitabile disagio psicologico che deriva dal diventare fratelli maggiori, è proprio quella della condivisione: rendere il bambino partecipe fin dai primi momenti della gestazione aiuta a predisporlo positivamente, a farlo sentire importante e non dimenticato. Così il bambino impara che la nascita riguarda anche lui, che è qualcosa di buono e importante per tutta la famiglia.
Proprio questo è, secondo me, il pregio principale di questo albo: la tenera protagonista vive l’attesa in maniera partecipata, viva, gioiosa e curiosa. Una lettura, quindi, che infonde sentimenti positivi.

Ammetto che inizialmente, durante l’analisi del libro, ho avuto perplessitò riguardo al fatto di non trovare alcun cenno alle emozioni ambivalenti o negative che un bambino può provare durante i nove mesi, emozioni che invece si ritrovano in altre belle pubblicazioni sullo stesso tema. Non credo però che sia stata intenzione delle autrici negarle, è probabile che l’albo sia stato semplicemente pensato come una lettura positiva e tranquillizzante, demandando poi ai genitori la gestione di eventuali sentimenti meno luminosi e affettuosi. Nella convinzione che tali negatività possono essere ridotte se fin dai primi giorni si tiene un livello di condivisione sereno.
E’ estremamente rassicurante e felice anche la chiusura della storia, con la protagonista divenuta finalmente sorella maggiore che stringe la piccola neonata tra le braccia orgogliosa, serena ed emozionata (ma non prendetevela troppo se non accade esattamente così!)

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Uffa mamma uffa papà

Uffa mamma uffa papà Book Cover Uffa mamma uffa papà
Marie-Louise Fitzpatrick
Babalibri

Betta oggi è di cattivo umore e non vuole sorridere, neanche un pochino! Tutti in famiglia cercano di farla divertire con i soliti modi banali e ovvi, ma niente la smuove. Gli adulti sono solo noiosi! Solo la sorella maggiore facendo smorfie e boccacce che scombinano le aspettative di Betta, le farà tornare il sorriso sulle labbra.

Betta oggi è di cattivo umore e non vuole sorridere, neanche un pochino! Tutti in famiglia cercano di farla divertire con i soliti modi banali e ovvi, ma niente la smuove. Uffa mamma uffa papà…Gli adulti sono solo noiosi! Solo la sorella maggiore facendo smorfie e boccacce che scombinano le aspettative di Betta, le farà tornare il sorriso sulle labbra.

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Faccia da mostro

Faccia da mostro Book Cover Faccia da mostro
Loredana Frescura, Sara Not
Il battello a vapore

– Ti ricordi quando per la prima volta hai guardato il cielo e hai pensato a un bambino?
– Oh sì. Lo ricordo benissimo.
– Ecco, io ero lì. In quel momento ti ho vista e ti ho scelta…
– Tu hai scelto me?!
– Già, è così, in effetti. Cosa fai? Sento molta pace.
– Sto guardando il tramonto. L’orizzonte è vicino. Voglio che questo sia il tuo mondo. Voglio che sia il miglior mondo per te.

Un racconto poetico e universale in cui una mamma dialoga con il proprio bambino prima che nasca, esprimendo le proprie emozioni, la grande gioia dell'attesa ma anche le domande e i dubbi che sono frequenti durante la gravidanza.

Faccia da mostro è un racconto poetico e universale in cui una mamma dialoga con il proprio bambino prima che nasca, esprimendo le proprie emozioni, la grande gioia dell’attesa ma anche le domande e i dubbi che sono frequenti durante la gravidanza.

– Ti ricordi quando per la prima volta hai guardato il cielo e hai pensato a un bambino?
– Oh sì. Lo ricordo benissimo.
– Ecco, io ero lì. In quel momento ti ho vista e ti ho scelta…
– Tu hai scelto me?!
– Già, è così, in effetti. Cosa fai? Sento molta pace.
– Sto guardando il tramonto. L’orizzonte è vicino. Voglio che questo sia il tuo mondo. Voglio che sia il miglior mondo per te.

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Non voglio andare a scuola

Non voglio andare a scuola Book Cover Non voglio andare a scuola
Stephanie Blake
Babalibri

Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. «No, non voglio!» Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: «Imparerai l’alfabeto», «Conoscerai nuovi amici», ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. «Non voglio andare a scuola!» Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la mamma gli dice: «Si torna a casa, tesoro», Simone non è dello stesso parere!

Simone questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola...Nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. "Non voglio andare a scuola!". Ma finito il primo giorno di scuola, dopo aver pianto, dopo aver disegnato, dopo aver giocato e mangiato, dopo il riposino e dopo aver suonato il tamburo, arriva la mamma:"Si torna a casa tesoro!". "No non voglio!" risponde Simone.

Simone questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola…Nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. “Non voglio andare a scuola!”. Ma finito il primo giorno di scuola, dopo aver pianto, dopo aver disegnato, dopo aver giocato e mangiato, dopo il riposino e dopo aver suonato il tamburo, arriva la mamma:”Si torna a casa tesoro!”. “No non voglio!” risponde Simone.

Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. «No, non voglio!» Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: «Imparerai l’alfabeto», «Conoscerai nuovi amici», ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. «Non voglio andare a scuola!» Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la mamma gli dice: «Si torna a casa, tesoro», Simone non è dello stesso parere!

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Anch’io voglio il ciuccio

Anch'io voglio il ciuccio! Book Cover Anch'io voglio il ciuccio!
Barbro Lindgren
Babalibri
Quando il maialino Benny osserva com'è beato il suo fratellino con il ciuccio in bocca, gli vien voglia di averne nuovamente uno anche lui. 
La mamma però, in tutta risposta, gli dice di essere ormai diventato grande.
Non contento Benny afferra lesto il ciuccio del neonato e scappa via con il maltolto tra le labbra. 
Lungo la strada i passanti lo osservano stupiti mentre fugge con il ciucciotto e, all'improvviso, tre bulli maialini iniziano a prendersi gioco di lui. Fortunatamente il signor cane arriva in soccorso del maialino e rimprovera i tre prepotenti. 
Infine Benny, sentendo il fratellino piangere, corre a più non posso per riportargli il ciuccio rubato.

 

Benny ha un fratellino. Lo desiderava tanto e, finalmente, un bel giorno è arrivato. Il fratellino ha un ciuccio. Benny anch’io lo voglio mamma. “Sei troppo grande per il ciuccio”, dice la mamma. Ma Benny non è d’accordo.

“La storia del maialino Benny racconta come “diventare grandi” significhi talvolta dover rinunciare a quelle cose “dei piccoli” che ci facevano sentire protetti e confortati.
Capita spesso che l’arrivo di un fratellino/sorellina scombussoli il presente del bambino/bambina, facendogli desiderare un ritorno al passato: avere gli stessi oggetti e essere trattati nuovamente come quando erano molto piccoli.
E’ anche questo un percorso di crescita da accogliere pazientemente attraverso il dialogo. Il fratello o la sorella maggiore, riprovando ad essere piccoli, si accorgeranno presto come non sia poi così male diventare grandi!”
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