Ho ripreso in mano un libro, che avevo acquistato un anno fa, perché ho letto che è addirittura finalista del Premio Andersen 2014, nella categoria 0-6 anni.
Questa è la storia di amicizia e complicità di due fratelli.
Questa è la storia di un nonno “mattacchione.”
Questa è la storia di un regalo inatteso.
Questa è la storia di un’avventura.
Dicevo che è la storia un bambino che riceve dal suo nonno un regalo inatteso e direi “aperto”.
Nel senso che non è un regalo fatto e finito, pronto all’uso (e spesso anche al getta … ) è un regalo in divenire, da fare, che richiede tempo, dedizione, applicazione, passione (mi torna in mente la rosa del piccolo principe …): è una vecchia macchina a pedali arrugginita.
Nonno e nipote “perdono tempo” insieme e trasformano il macinino a quattro ruote in una fiammante auto a pedali rossa.
E’ ora di partire per un avventura “on the road”: libera e selvaggia!
Ma una vocina dice: “Anch’io”. E’ la voce del fratellino piccolo, che vuole salire a bordo insieme al fratello maggiore. E così, proprio come nelle migliori tradizioni “on the road”, partono in due.
I due fratelli vivranno un viaggio emozionante tra irti burroni, gallerie buie, boschi fitti e scuri, vespe e i maiali dello zio (convinto allevatore biologico) che li vedrà collaborare insieme, nell’affrontare e vincere le avversità.
Il finale è rocambolesco ma si chiude in un modo dolce e morbido …
“… La sera, mentre eravamo ognuno nel suo lettino, mio fratello piccolo ha detto:”nanna con te”, e si è infilato sotto le mie coperte”.
Le illustrazioni sono molto curate, con colori morbidi e sfumati, si sviluppano occupando, con una sola immagine, tutte e due le pagine. Riescono a passare bene le emozioni dei due bambini, nel corso dell’avventura che stanno vivendo.
Ah dimenticavo, le pagine sono arricchite da una serie di segnali stradali, alcuni veri e alcuni inventati (che vi sfido a riconoscere!) che accompagnano i diversi accadimenti, per cui il libro si presta anche ad una giocosa esplorazione del mondo della segnaletica stradale.
Bella infine la sensazione di libertà, indipendenza, scoperta e avventura che si respira (che nostalgia!) e che i nostri figli rischiano ormai di vivere solo in libri come questo!
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