San Paolo 2009
Quando troppo amore può rovinare un figlio. Che cosa trasforma un bambino-pulcino in un piccolo tiranno, capace di tenere in scacco la famiglia, e poi - da ragazzo - in un bamboccione insicuro di sé? È possibile "amare troppo" un figlio? In questo libro, scritto con la stessa freschezza e forza dei precedenti "Non ho paura a dirti di no" 2003, "Cuore di papà" 2003 e "Né asino né re" 2008, Osvaldo Poli mette in guardia i genitori: anche l'amore di una mamma (ma anche di un papà) verso un figlio può venire snaturato dall'eccesso. Anche in ambito educativo, e quando si vuole bene, è necessario esercitare la virtù della Temperanza. Il testo individua i "virus" psicologici e relazionali che spingono un genitore ad "amare troppo"; analizza le cause che generano tali "virus" (prima tra tutte: l'assenza del padre, imposta dalla madre o cercata dal padre stesso come un rifugio deresponsabilizzante); presenta alcuni "prodotti educativi" di tali "eccessi d'amore" (tra i quali: bambini tiranni, adolescenti insicuri e disadattati, giovani "bamboccioni"), ma anche le conseguenze (frustrazione, stanchezza, esaurimento e delusione) per le mamme protagoniste di questo "troppo amore"; suggerisce infine strategie, strumenti e metodi per guarire dal "troppo amore".
Per non crescere piccoli tiranni e figli bamboccioni.
Quando troppo amore può rovinare un figlio. Che cosa trasforma un bambino-pulcino in un piccolo tiranno, capace di tenere in scacco la famiglia, e poi – da ragazzo – in un bamboccione insicuro di sé? È possibile “amare troppo” un figlio? In questo libro, scritto con la stessa freschezza e forza dei precedenti “Non ho paura a dirti di no” 2003, “Cuore di papà” 2003 e “Né asino né re” 2008, Osvaldo Poli mette in guardia i genitori: anche l’amore di una mamma (ma anche di un papà) verso un figlio può venire snaturato dall’eccesso. Anche in ambito educativo, e quando si vuole bene, è necessario esercitare la virtù della Temperanza. Il testo individua i “virus” psicologici e relazionali che spingono un genitore ad “amare troppo”; analizza le cause che generano tali “virus” (prima tra tutte: l’assenza del padre, imposta dalla madre o cercata dal padre stesso come un rifugio deresponsabilizzante); presenta alcuni “prodotti educativi” di tali “eccessi d’amore” (tra i quali: bambini tiranni, adolescenti insicuri e disadattati, giovani “bamboccioni”), ma anche le conseguenze (frustrazione, stanchezza, esaurimento e delusione) per le mamme protagoniste di questo “troppo amore”; suggerisce infine strategie, strumenti e metodi per guarire dal “troppo amore”.