Il coniglietto Simone ha fabbricato un altissimo razzo. All'improvviso la sua costruzione crolla e finisce rumorosamente sul pavimento. Il papà e la mamma chiedono a Simone di fare silenzio per non svegliare il fratellino che sta dormendo.
Simone è arrabbiato, non può credere che il piccolo Pappamolla, il soprannome che ha dato al nuovo arrivato, rimarrà a casa sua per sempre!
Ma di notte, nel suo letto, il piccolo coniglio è certo e sicuro di essere circondato da un'infinità di lupi cattivi che vogliono mangiarlo. All'improvviso sente degli strani versi provenire dalla camera affianco. E' Pappamolla! Simone prende il fratellino con sé, deciso a difenderlo dai grandi e spaventosi lupi cattivi.
"La storia è costruita su un'iniziale condivisione del sentimento di gelosia provato da Simone e dalla successiva svolta affettiva e responsabile, da buon fratello maggiore.
Molto apprezzate dai bambini le parole scelte (come nel caso di "Caccapupù", anche il soprannome "Pappamolla" ha un suono che diverte), le parole riferite ai suoni (come il "badabum" del razzo che cade per terra, che suggerisco di leggere alzando leggermente la voce e scandendo bene BA-DA-BUUUM) e l'immaginare i lupi nascosti nella notte."
Non è colpa di Simone se il razzo che ha costruito cade per terra! “Sssst!” dice la mamma. “Cerca di giocare un po’ in silenzio. C’è un bambino piccolo in casa”. Simone va nella camera del bebè: “Tornatene a casa tua, Pappamolla”, gli dice. “Papà, papà, quando ritorna in ospedale Pappamolla?” chiede al suo papà. Ma non è previsto che Pappamolla se ne vada da casa. Anzi, sembra proprio che rimarrà. E per sempre!
Il coniglietto Simone ha fabbricato un altissimo razzo. All’improvviso la sua costruzione crolla e finisce rumorosamente sul pavimento. Il papà e la mamma chiedono a Simone di fare silenzio per non svegliare il fratellino che sta dormendo.
Simone è arrabbiato, non può credere che il piccolo Pappamolla, il soprannome che ha dato al nuovo arrivato, rimarrà a casa sua per sempre!
Ma di notte, nel suo letto, il piccolo coniglio è certo e sicuro di essere circondato da un’infinità di lupi cattivi che vogliono mangiarlo. All’improvviso sente degli strani versi provenire dalla camera affianco. E’ Pappamolla! Simone prende il fratellino con sé, deciso a difenderlo dai grandi e spaventosi lupi cattivi.
Tu sei lì. Dentro la pancia della mamma. Io sto qui fuori, davanti il pancione della mamma. Ti aspetto.
Un dolcissimo ed elegante albo illustrato dedicato ai bambini in attesa della nascita di un fratellino (o sorellina).
Molto suggestivo e delicato, il libro di Jo Witek e Christine Roussey si propone come un garbato accompagnamento emotivo, ma anche come uno spunto per poter poi affrontare e soddisfare, insieme ai genitori, tutte le domande che spontaneamente nascono nella mente di un bimbo durante la fase della gravidanza della mamma.
La piccola protagonista del libro racconta, con un linguaggio tenero e poetico, le emozioni e le piccole osservazioni di fronte alla pancia materna che cresce. E lo fa dialogando direttamente ed affettuosamente con la sorellina che sta per nascere, colmandola di dolci attenzioni.
Nelle grandi doppie pagine, nove come i mesi della gestazione, si vede nella facciata di sinistra la pancia che diventa via via più grande, e nella facciata di destra la sorella maggiore, ridente e birichina, che aspetta, impegnata nelle sue mansioni più o meno quotidiane. Sul pancione è ritagliata una finestrella, di forme sempre diverse, che, una volta aperta, svela il bebè che cresce, che fa capriole, nuota e si ciuccia il dito.
La bambina si pone con entusiasmo ed impazienza nei confronti dell’attesa della nascita, è accogliente e rassicurante.
Vengono toccati aspetti della gravidanza così come la piccola li percepisce: il nutrimento attraverso il cordone ombelicale (“è la mamma che ti nutre come per magia“), il liquido amniotico (“fai il bagnetto in un’acqua calda e dolce“), i movimenti del feto (“facevi gobbe sulla pancia della mamma come un dromedario in mezzo al deserto”), la capacità del bimbo in pancia di percepire i suoni esterni, e via così…..Tanti spunti che aprono la strada ad un dialogo tra bambino e genitore e che aiutano nella condivisione di un momento magico e delicato.
La gravidanza della mamma, infatti, è un periodo che spesso viene sottovalutato; sovente le preoccupazioni dei genitori sono più orientate verso le gelosie che possono subentrare dopo la nascita, dimenticando che anche i precedenti nove mesi possono essere difficili. Il bambino infatti inizia a percepire il cambiamento, comincia a maturare domande dentro di sè e i timori, magari inconsci, iniziano a manifestarsi.
Una delle vie, a mio parere migliori, per affrontare l’inevitabile disagio psicologico che deriva dal diventare fratelli maggiori, è proprio quella della condivisione: rendere il bambino partecipe fin dai primi momenti della gestazione aiuta a predisporlo positivamente, a farlo sentire importante e non dimenticato. Così il bambino impara che la nascita riguarda anche lui, che è qualcosa di buono e importante per tutta la famiglia.
Proprio questo è, secondo me, il pregio principale di questo albo: la tenera protagonista vive l’attesa in maniera partecipata, viva, gioiosa e curiosa. Una lettura, quindi, che infonde sentimenti positivi.
Ammetto che inizialmente, durante l’analisi del libro, ho avuto perplessitò riguardo al fatto di non trovare alcun cenno alle emozioni ambivalenti o negative che un bambino può provare durante i nove mesi, emozioni che invece si ritrovano in altre belle pubblicazioni sullo stesso tema. Non credo però che sia stata intenzione delle autrici negarle, è probabile che l’albo sia stato semplicemente pensato come una lettura positiva e tranquillizzante, demandando poi ai genitori la gestione di eventuali sentimenti meno luminosi e affettuosi. Nella convinzione che tali negatività possono essere ridotte se fin dai primi giorni si tiene un livello di condivisione sereno.
E’ estremamente rassicurante e felice anche la chiusura della storia, con la protagonista divenuta finalmente sorella maggiore che stringe la piccola neonata tra le braccia orgogliosa, serena ed emozionata (ma non prendetevela troppo se non accade esattamente così!)
Tu sei lì. Dentro il pancione della mamma. Io sto qui fuori, davanti il pancione della mamma. Ti aspetto.
Tu dentro…io davanti.
Un dolcissimo ed elegante albo illustrato dedicato ai bambini in attesa della nascita di un fratellino (o sorellina).
Molto suggestivo e delicato, il libro di Jo Witek e C. Roussey si propone come un garbato accompagnamento emotivo, ma anche come uno spunto per poter poi affrontare e soddisfare, insieme ai genitori, tutte le domande che spontaneamente nascono nella mente di un bimbo durante la fase della gravidanza della mamma.
La piccola protagonista del libro racconta, con un linguaggio tenero e poetico, le emozioni e le piccole osservazioni di fronte alla pancia materna che cresce. E lo fa dialogando direttamente ed affettuosamente con la sorellina che sta per nascere, colmandola di dolci attenzioni.
Nelle grandi doppie pagine, nove come i mesi della gestazione, si vede nella facciata di sinistra la pancia che diventa via via più grande, e nella facciata di destra la sorella maggiore, ridente e birichina, che aspetta, impegnata nelle sue mansioni più o meno quotidiane. Sul pancione è ritagliata una finestrella, di forme sempre diverse, che, una volta aperta, svela il bebè che cresce, che fa capriole, nuota e si ciuccia il dito.
La bambina si pone con entusiasmo ed impazienza nei confronti dell’attesa della nascita, è accogliente e rassicurante.
Vengono toccati aspetti della gravidanza così come la piccola li percepisce: il nutrimento attraverso il cordone ombelicale (“è la mamma che ti nutre come per magia“), il liquido amniotico (“fai il bagnetto in un’acqua calda e dolce“), i movimenti del feto (“facevi gobbe sulla pancia della mamma come un dromedario in mezzo al deserto”), la capacità del bimbo in pancia di percepire i suoni esterni, e via così…..Tanti spunti che aprono la strada ad un dialogo tra bambino e genitore e che aiutano nella condivisione di un momento magico e delicato.
La gravidanza della mamma, infatti, è un periodo che spesso viene sottovalutato; sovente le preoccupazioni dei genitori sono più orientate verso le gelosie che possono subentrare dopo la nascita, dimenticando che anche i precedenti nove mesi possono essere difficili. Il bambino infatti inizia a percepire il cambiamento, comincia a maturare domande dentro di sè e i timori, magari inconsci, iniziano a manifestarsi.
Una delle vie, a mio parere migliori, per affrontare l’inevitabile disagio psicologico che deriva dal diventare fratelli maggiori, è proprio quella della condivisione: rendere il bambino partecipe fin dai primi momenti della gestazione aiuta a predisporlo positivamente, a farlo sentire importante e non dimenticato. Così il bambino impara che la nascita riguarda anche lui, che è qualcosa di buono e importante per tutta la famiglia.
Proprio questo è, secondo me, il pregio principale di questo albo: la tenera protagonista vive l’attesa in maniera partecipata, viva, gioiosa e curiosa. Una lettura, quindi, che infonde sentimenti positivi.
Ammetto che inizialmente, durante l’analisi del libro, ho avuto perplessitò riguardo al fatto di non trovare alcun cenno alle emozioni ambivalenti o negative che un bambino può provare durante i nove mesi, emozioni che invece si ritrovano in altre belle pubblicazioni sullo stesso tema. Non credo però che sia stata intenzione delle autrici negarle, è probabile che l’albo sia stato semplicemente pensato come una lettura positiva e tranquillizzante, demandando poi ai genitori la gestione di eventuali sentimenti meno luminosi e affettuosi. Nella convinzione che tali negatività possono essere ridotte se fin dai primi giorni si tiene un livello di condivisione sereno.
E’ estremamente rassicurante e felice anche la chiusura della storia, con la protagonista divenuta finalmente sorella maggiore che stringe la piccola neonata tra le braccia orgogliosa, serena ed emozionata (ma non prendetevela troppo se non accade esattamente così!)
Betta oggi è di cattivo umore e non vuole sorridere, neanche un pochino! Tutti in famiglia cercano di farla divertire con i soliti modi banali e ovvi, ma niente la smuove. Gli adulti sono solo noiosi! Solo la sorella maggiore facendo smorfie e boccacce che scombinano le aspettative di Betta, le farà tornare il sorriso sulle labbra.
Betta oggi è di cattivo umore e non vuole sorridere, neanche un pochino! Tutti in famiglia cercano di farla divertire con i soliti modi banali e ovvi, ma niente la smuove. Uffa mamma uffa papà…Gli adulti sono solo noiosi! Solo la sorella maggiore facendo smorfie e boccacce che scombinano le aspettative di Betta, le farà tornare il sorriso sulle labbra.
Faccia da mostro
Loredana Frescura, Sara Not
Il battello a vapore
– Ti ricordi quando per la prima volta hai guardato il cielo e hai pensato a un bambino?
– Oh sì. Lo ricordo benissimo.
– Ecco, io ero lì. In quel momento ti ho vista e ti ho scelta…
– Tu hai scelto me?!
– Già, è così, in effetti. Cosa fai? Sento molta pace.
– Sto guardando il tramonto. L’orizzonte è vicino. Voglio che questo sia il tuo mondo. Voglio che sia il miglior mondo per te.
Un racconto poetico e universale in cui una mamma dialoga con il proprio bambino prima che nasca, esprimendo le proprie emozioni, la grande gioia dell'attesa ma anche le domande e i dubbi che sono frequenti durante la gravidanza.
Faccia da mostro è un racconto poetico e universale in cui una mamma dialoga con il proprio bambino prima che nasca, esprimendo le proprie emozioni, la grande gioia dell’attesa ma anche le domande e i dubbi che sono frequenti durante la gravidanza.
– Ti ricordi quando per la prima volta hai guardato il cielo e hai pensato a un bambino?
– Oh sì. Lo ricordo benissimo.
– Ecco, io ero lì. In quel momento ti ho vista e ti ho scelta…
– Tu hai scelto me?!
– Già, è così, in effetti. Cosa fai? Sento molta pace.
– Sto guardando il tramonto. L’orizzonte è vicino. Voglio che questo sia il tuo mondo. Voglio che sia il miglior mondo per te.
Non voglio andare a scuola
Stephanie Blake
Babalibri
Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. «No, non voglio!» Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: «Imparerai l’alfabeto», «Conoscerai nuovi amici», ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. «Non voglio andare a scuola!» Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la mamma gli dice: «Si torna a casa, tesoro», Simone non è dello stesso parere!
Simone questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola...Nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. "Non voglio andare a scuola!". Ma finito il primo giorno di scuola, dopo aver pianto, dopo aver disegnato, dopo aver giocato e mangiato, dopo il riposino e dopo aver suonato il tamburo, arriva la mamma:"Si torna a casa tesoro!". "No non voglio!" risponde Simone.
Simone questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola…Nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. “Non voglio andare a scuola!”. Ma finito il primo giorno di scuola, dopo aver pianto, dopo aver disegnato, dopo aver giocato e mangiato, dopo il riposino e dopo aver suonato il tamburo, arriva la mamma:”Si torna a casa tesoro!”. “No non voglio!” risponde Simone.
Una nuova avventura aspetta Simone, il protagonista di Caccapupù e Superconiglio. Questa volta deve affrontare il primo giorno di scuola. «No, non voglio!» Mamma e papà fanno di tutto per rassicurarlo: «Imparerai l’alfabeto», «Conoscerai nuovi amici», ma nulla può tranquillizzare il piccolo coniglio. «Non voglio andare a scuola!» Che paura! Quanta angoscia! Ma finito il primo giorno di scuola, quando la mamma gli dice: «Si torna a casa, tesoro», Simone non è dello stesso parere!