Orecchio acerbo
Marzo, aprile. Cambio di stagione. Tempo di raffreddori, e tempi duri per i nasi. Imponenti nasi aquilini, piccoli nasini snob, goffi nasi a tartufo, larghi nasi camusi, tutti arrossati, la goccia pendente e pronti al più potente degli starnuti. Intasati, ostruiti, bloccati, tutti con un solo obiettivo: sturarsi. Ci vuole il Grande Fazzoletto. Trovarlo sarà una vera e propria avventura. Ardua, forse impossibile, se non fosse per la lingua. Quella lingua fortemente nasale - l'esperanto dei raffreddati - che fa sì che il grazioso nasino francese si capisca all'istante con il classico naso greco. Una storia esilarante che gioca con le parole regalandoci equivoci che la rendono ancor più divertente
Marzo, aprile. Cambio di stagione. Tempo di raffreddori, e tempi duri per i nasi. Imponenti nasi aquilini, piccoli nasini snob, goffi nasi a tartufo, larghi nasi camusi, tutti arrossati, la goccia pendente e pronti al più potente degli starnuti. Intasati, ostruiti, bloccati, tutti con un solo obiettivo: sturarsi. Ci vuole il Grande Fazzoletto. Trovarlo sarà una vera e propria avventura. Ardua, forse impossibile, se non fosse per la lingua. Quella lingua fortemente nasale – l’esperanto dei raffreddati – che fa sì che il grazioso nasino francese si capisca all’istante con il classico naso greco. Una storia esilarante che gioca con le parole regalandoci equivoci che la rendono ancor più divertente