Una buffissima storia che gira intorno all'imbarazzante "sedere" di un re un po' imbranato, con illustrazioni semplici ma espressive, capaci di strappare più di un sorriso.
Una buffissima storia che gira intorno all’imbarazzante “sedere” di un re un po’ imbranato, con illustrazioni semplici ma espressive, capaci di strappare più di un sorriso.
«La mamma portò George dal veterinario.
- Arrivo subito al fondo del problema- disse lui.
- Per favore abbaia, George -
George fece: - Miao -.
Il veterinario frugò molto in fondo a George...
E tirò fuori un gatto.»
Che succede a George? Invece di abbaiare miagola, starnazza, grugnisce. Il veterinario riuscirà a fare qualcosa per lui?
Abbaia George è un albo esilarante. Perché con i proprio bambini bisogna sempre e soprattutto saper ridere e giocare, e – tra le tante cose – è importate anche insegnar loro il gusto dell’ironia e del paradosso. E quale strumento migliore di un libro per fare ciò? Inoltre un libro che diverte viene facilmente amato dai bambini e contribuisce a far nascere e crescere l’amore per la lettura.
George è un simpatico cucciolotto, ma quando la mamma gli chiede di abbaiare – come tutti i bravi cagnolini devono saper fare – lui produce un sonoro miagolio. La mamma ci riprova: “Abbaia George!”; ma il povero cucciolo riesce a rispondere solo con un “qua qua”. La mamma comincia a preoccuparsi ma non si arrende, insiste. E George in replica grugnisce e muggisce.
A tal punto, allarmata come ogni mamma che si rispetti, la signora cane porta il figlioletto dal dottore. E dal veterinario la scena si ripete: ’Per favore abbaia George’ E George fa ‘ Miao’. Ma il medico non si perde d’animo: infila la sua lunga mano nella bocca di George e tira fuori….un gatto! E così via fino alla soluzione del problema che, come potete ben immaginare, comporterà paradossali e divertenti “estrazioni”!
Ma il divertimento non finisce qui: un intelligente finale a sorpresa strapperà ancora una risata e George si rivelerà un cagnolino davvero incorreggibile!
L’effetto di questo libro è davvero irresistibile: il testo essenziale e i disegni semplici e definiti collaborano a creare un perfetto effetto comico. Probabilmente i lettori più piccolini dovranno essere aiutati a cogliere l’ironia del finale, ma i più grandicelli non avranno problemi e si divertiranno moltissimo.
Volendo il libro si presta anche a chiavi di lettura più complesse e psicologiche, ad esempio può essere utile per riflettere sui diversi aspetti e pulsioni che possono coabitare all’interno del bambino e che devono essere accolti e non temuti. Ma io prediligo per questo albo sicuramente la semplice lettura ludica!
Tutta colpa della pupù
Michael Escoffier, Kris di Giacomo
La Margherita
La circostanza e il contesto sono chiari a tutti? Ugo, un camaleonte che pare un lucertolone, ha mangiato abbondante questa mattina e, adesso, deve fare la cacca (vi prego, un referendum per abolire pupù...). Si provvede ma, all'occorrenza, si accorge che la carta igienica è finita. Vede un paio di vecchie mutande bucate lì incustodite che potrebbero essere utilizzate all'uopo e, sebbene con qualche titubanza, se ne serve.
Ehi tu vergognati! Una voce dal nulla. Nessuno in vista, Ugo si chiede da dove arrivi e chi abbia pronunciato quelle parole. Sono la tua coscienza, tuona la voce. E così prende l'avvio un dialogo serrato tra i due (sottolineato per il lettore da tipi di caratteri tipografici diversi per ogni voce), sul cattivo uso che Ugo ha fatto di un oggetto non suo.
La grande colpa di Ugo: aver preso una cosa che non gli appartiene e averla sporcata in modo così volgare...
Questa mattina Ugo ha mangiato con gusto. Poi si è scaldato al sole in cima ad una grossa roccia. Ma, ora, a Ugo scappa la pupù... Un libro esilarante per bambini e... supereroi!
Questa mattina Ugo ha mangiato con gusto. Poi si è scaldato al sole in cima ad una grossa roccia. Ma, ora, a Ugo scappa la pupù… Un libro esilarante per bambini e… supereroi!
La circostanza e il contesto sono chiari a tutti? Ugo, un camaleonte che pare un lucertolone, ha mangiato abbondante questa mattina e, adesso, deve fare la cacca (vi prego, un referendum per abolire pupù…). Si provvede ma, all’occorrenza, si accorge che la carta igienica è finita. Vede un paio di vecchie mutande bucate lì incustodite che potrebbero essere utilizzate all’uopo e, sebbene con qualche titubanza, se ne serve.
Ehi tu vergognati! Una voce dal nulla. Nessuno in vista, Ugo si chiede da dove arrivi e chi abbia pronunciato quelle parole. Sono la tua coscienza, tuona la voce. E così prende l’avvio un dialogo serrato tra i due (sottolineato per il lettore da tipi di caratteri tipografici diversi per ogni voce), sul cattivo uso che Ugo ha fatto di un oggetto non suo.
La grande colpa di Ugo: aver preso una cosa che non gli appartiene e averla sporcata in modo così volgare…
Non dimenticare di lavarti i denti!
Philippe Corentin
Babalibri
Un piccolo coccodrillo è curioso di sapere che gusto hanno le bambine. "Sono nauseanti tanto sono zuccherose", lo avverte papà coccodrillo. Un bambina si chiede perché non possa mangiare un coccodrillo. "Sa di fango", la avverte suo padre. Ma guarda caso, i due abitano sullo stesso pianerottolo.
Un piccolo coccodrillo è curioso di sapere che gusto hanno le bambine. “Sono nauseanti tanto sono zuccherose”, lo avverte papà coccodrillo. Un bambina si chiede perché non possa mangiare un coccodrillo. “Sa di fango”, la avverte suo padre. Ma guarda caso, i due abitano sullo stesso pianerottolo.
Entrambi dovrebbero ricordarsi poi di lavarsi i denti!