Tutta colpa della pupù
Michael Escoffier, Kris di Giacomo
La Margherita
La circostanza e il contesto sono chiari a tutti? Ugo, un camaleonte che pare un lucertolone, ha mangiato abbondante questa mattina e, adesso, deve fare la cacca (vi prego, un referendum per abolire pupù...). Si provvede ma, all'occorrenza, si accorge che la carta igienica è finita. Vede un paio di vecchie mutande bucate lì incustodite che potrebbero essere utilizzate all'uopo e, sebbene con qualche titubanza, se ne serve.
Ehi tu vergognati! Una voce dal nulla. Nessuno in vista, Ugo si chiede da dove arrivi e chi abbia pronunciato quelle parole. Sono la tua coscienza, tuona la voce. E così prende l'avvio un dialogo serrato tra i due (sottolineato per il lettore da tipi di caratteri tipografici diversi per ogni voce), sul cattivo uso che Ugo ha fatto di un oggetto non suo.
La grande colpa di Ugo: aver preso una cosa che non gli appartiene e averla sporcata in modo così volgare...
Questa mattina Ugo ha mangiato con gusto. Poi si è scaldato al sole in cima ad una grossa roccia. Ma, ora, a Ugo scappa la pupù... Un libro esilarante per bambini e... supereroi!
Questa mattina Ugo ha mangiato con gusto. Poi si è scaldato al sole in cima ad una grossa roccia. Ma, ora, a Ugo scappa la pupù… Un libro esilarante per bambini e… supereroi!
La circostanza e il contesto sono chiari a tutti? Ugo, un camaleonte che pare un lucertolone, ha mangiato abbondante questa mattina e, adesso, deve fare la cacca (vi prego, un referendum per abolire pupù…). Si provvede ma, all’occorrenza, si accorge che la carta igienica è finita. Vede un paio di vecchie mutande bucate lì incustodite che potrebbero essere utilizzate all’uopo e, sebbene con qualche titubanza, se ne serve.
Ehi tu vergognati! Una voce dal nulla. Nessuno in vista, Ugo si chiede da dove arrivi e chi abbia pronunciato quelle parole. Sono la tua coscienza, tuona la voce. E così prende l’avvio un dialogo serrato tra i due (sottolineato per il lettore da tipi di caratteri tipografici diversi per ogni voce), sul cattivo uso che Ugo ha fatto di un oggetto non suo.
La grande colpa di Ugo: aver preso una cosa che non gli appartiene e averla sporcata in modo così volgare…
Sarà forse merito degli studi di cinema, o della lunga esperienza di Alex Sanders nel campo dei libri destinati ai piccolissimi, fatto sta che questo cartonato quadrato è un gioiello di narrazione, perfetto per concisione e per semplicità, adatto ai bambini a partire dai due anni.
Dalle aperture della copertina si intravede un orsetto giallo che reclama: "Liberatemi!" - così recita il titolo - ed è già l'inizio del racconto. Chiama direttamente in causa il lettore. Infatti è sufficiente girare pagina per rispondere alla richiesta e liberare l'orsetto, e così facendo interagire col personaggio, partecipare alla storia.
Alex Sanders ha trovato un modo genialmente semplice per coinvolgere il lettore, per fare in modo che egli, fin da piccolo, giochi un ruolo attivo, per renderlo "il lettore ideale".
Ottima mossa, orsetto! Un orsetto chiuso in una triste e robusta gabbia ha un inaspettato colpo di fortuna: qualcuno, non si sa chi, lo libera. Ah! Che felicità camminare libero e spensierato nel bosco, raccogliendo fiori e godendosi la bella giornata. Peccato che un coccodrillo con la pancia vuota abbia messo gli occhi sull'orsetto. Come farà a salvarsi la pelliccia?
Ottima mossa, orsetto! Un orsetto chiuso in una triste e robusta gabbia ha un inaspettato colpo di fortuna: qualcuno, non si sa chi, lo libera. Ah! Che felicità camminare libero e spensierato nel bosco, raccogliendo fiori e godendosi la bella giornata. Peccato che un coccodrillo con la pancia vuota abbia messo gli occhi sull’orsetto. Come fare a salvare la pelliccia? Liberatemi!
L’orsetto passeggia, coglie i fiori, racconta di temere Coccodrillo, che è grande, spaventoso, di colore verde: “Se arrivasse… mi mangerebbe in un boccone”, e, manco a dirlo, eccolo apparire alla pagina successiva.
Sono qui presenti gli ingredienti fondamentali della narrazione: i protagonisti, il contesto, le azioni, il conflitto, oppure, in senso fiabesco, l’eroe, l’antagonista, la prova da superare. Ma cosa permette a Orsetto di mettere nel sacco Coccodrillo? È il lettore che, chiudendo il libro, lo imprigiona in quella stessa gabbia che inizialmente conteneva l’orsetto. Chi avrebbe mai pensato che il semplice girar di pagina, gesto che addirittura precede la decodificazione delle lettere, fosse così importante?
Alex Sanders mette in scena in modo straordinariamente chiaro il complesso rapporto tra libro e lettore: il libro è un oggetto, potrebbe essere anche una gabbia – racchiude una storia che narra di personaggi e di azioni. Leggerla la rende viva, consente di liberarne gli attori, permette al bambino di parteciparvi in prima persona. Facendo esperienza di elementari meccanismi letterari, il piccolo lettore entra in relazione con qualcosa di ben più ampio: la letteratura.
Il testo verbale essenziale, le coloratissime figure dal contorno netto, il plot semplice, collocano il libro tra le prime letture; e tuttavia il ritmo infallibile inizia il bambino a quel grande, complesso gioco che è il leggere. Ed è così che l’autore esercita la sottile e difficile arte di divertire i bambini, di risvegliarne l’immaginazione, di conquistarli alla lettura. Facciamone tesoro.
Olivia e la banda
Ian Falconer
Giannino Stoppani Edizioni
Ecco un altro bellissimo libro di Olivia, esuberante porcellina che trasforma i fatti del vissuto quotidiano in straordinarie esperienze dal carattere teatralmente avvincente. Se la sua famiglia programma, in questo ultimo racconto edito in Italia, una gita serale per ammirare sulla spiaggia lo spettacolo dei fuochi d’artificio, Olivia si chiede come sia possibile assistervi senza l’accompagnamento di una banda; immediatamente e autonomamente decide che la sua famiglia costituirà la banda. Dopo la reazione indifferente dei suoi, stabilisce di realizzarla da sola. Raccogliendo i giocattoli dei fratelli, le bretelle del papà, le pentole della mamma e altri oggetti ancora, Olivia forma la più spettacolare banda che ci si possa immaginare, in una cosa almeno sovranamente efficace: fare rumore.
Ecco un altro bellissimo libro di Olivia, esuberante porcellina che trasforma i fatti del vissuto quotidiano in straordinarie esperienze dal carattere teatralmente avvincente. Se la sua famiglia programma, in questo ultimo racconto edito in Italia, una gita serale per ammirare sulla spiaggia lo spettacolo dei fuochi d’artificio, Olivia si chiede come sia possibile assistervi senza l’accompagnamento di una banda; immediatamente e autonomamente decide che la sua famiglia costituirà la banda. Dopo la reazione indifferente dei suoi, stabilisce di realizzarla da sola. Raccogliendo i giocattoli dei fratelli, le bretelle del papà, le pentole della mamma e altri oggetti ancora, Olivia forma la più spettacolare banda che ci si possa immaginare, in una cosa almeno sovranamente efficace: fare rumore.
Numerosi e continui dettagli accompagnano con ironia il dipanarsi del racconto, dettagli che non riveleremo, ma che vengono messi in risalto dallo stile figurativo di Ian Falconer, che conquista dal 2000 il pubblico di Oltreoceano – uno stile che si avvale di pochi colori: rosso, nero e grigio. L’alternarsi del grigio sfumato rende il senso del volume mentre il nero e il rosso compatti lo contrastano, collocando il libro tra i più raffinati prodotti editoriali non solo del pubblico infantile. Vi si aggiunge ora il parziale e limitato inserimento del colore celeste, forse perché “teatrale” quanto il rosa in Olivia salva il circo, come ebbe a dire Falconer in proposito. L’effetto è sicuramente straordinario.
Della porcellina piena di risorse non si può negare che sogni in grande, come dice il titolo di una recente raccolta di personaggi realizzata da Ian Falconer nel 2006, Dream big. A sognare in grande infatti insegna a tutti noi: non demorde di fronte alle difficoltà, la sua immaginazione supera i limiti imposti da famiglia e scuola, ribelle e fantasiosa vive in un mondo giustamente fatto di grandi modelli, da Eleanor Roosevelt (ritratta in Olivia salva il circo), alle ballerine di Degas, alla voce della Callas, ai dipinti di Pollock in Olivia.
Tutti i volumi della serie sono pubblicati in Italia dalle edizioni Giannino Stoppani, che con acume hanno prestato attenzione al successo ottenuto negli Stati Uniti dalla serie di volumi su questo divertente personaggio, best seller nelle diverse uscite e considerato “libro dell’anno” al suo esordio, nel 2001.
La storia di un'amicizia tra un girino e un pesciolino che sott'acqua si "vedono" crescere, ma la rana è anfibia e può, con grande dispiacere del pesce, godere di acqua e di terra e così scoprire di poter appartenere a mondi diversi. Anche gli amici possono provare invidia, ma non possono sfidare le leggi della natura: fuoriuscire dal proprio habitat e rischiare la vita è una mossa maldestra ma istruttiva per accettare e valorizzare la propria condizione. Un pesce è un pesce.
Non so spiegarvi esattamente cosa, in questo libro, affascini tanto mio figlio. Però ne è letteralmente stregato.
Me l’hanno regalato quando aveva circa cinque anni. Ancora oggi, alla sua “veneranda” età, se putacaso una sera non disponiamo della consueta mezz’ora o più di tempo, mi chiede sistematicamente di leggergli “Un pesce è un pesce”.
Questo perché gli piace da impazzire, e anche perché sa che scorre in appena dieci minuti, anche meno. Il libro è sicuramente adatto ai bimbi che non sanno ancora leggere: è abitato da illustrazioni coloratissime, surreali e inconsuete che attirano l’attenzione dei più piccolini; il testo è breve, semplice ma significativo.
Cosa insegna questo libro? Che un pesce è un pesce, ovviamente! Ok, d’accordo, sarò più specifica… Prendiamo due bambini, amici fin dalla culla, che crescono assieme, fanno gli stessi giochi, manifestano identiche abilità. Supponiamo, però, che a un certo punto uno dei due diventi più bravo a giocare a pallone o più spigliato nel parlare. Immaginiamo che sappia già allacciarsi le scarpe, o che impari a leggere precocemente e magari a ballare l’hip hop mentre l’altro/l’altra no. Mettiamo il caso che riesca ad imparare la poesia di Natale in cinque minuti o a tirare su in pochi istanti una villa a tre piani con le costruzioni o magari a farsi la doccia da solo/a…
Cosa succede al bambino/a che è “rimasto indietro”? Naturalmente desidera emulare l’esistenza dell’amico/a perchè gli appare più interessante della sua, ma non è detto che ci riesca. E’ altrettanto naturale che ciò possa causare attriti, rotture, litigi o addirittura invidia.
I protagonisti della storia sono un pesciolino e un girino, amici inseparabili fin quando a quest’ultimo non spuntano le zampette. “Guarda!”, disse, “Sono una rana!” “Sciocchezze”, disse il pesciolino, “Come fai ad essere una rana se fino a ieri eri un pesce proprio come me!” Litigarono e litigarono finché alla fine il girino disse: “Le rane sono rane e i pesci sono pesci”.
La storia di un’amicizia tra un girino e un pesciolino che sott’acqua si “vedono” crescere, ma la rana è anfibia e può, con grande dispiacere del pesce, godere di acqua e di terra e così scoprire di poter appartenere a mondi diversi. Anche gli amici possono provare invidia, ma non possono sfidare le leggi della natura: fuoriuscire dal proprio habitat e rischiare la vita è una mossa maldestra ma istruttiva per accettare e valorizzare la propria condizione. Un pesce è un pesce.
Un bambino riceve in dono un libro e, insieme al suo gatto, scopre per la prima volta la magia del leggere e gli infiniti modi in cui esso può essere utilizzato per giocare: può diventare un cappello, può essere letto al gatto oppure lo si può far diventare un tesoro da proteggere in un luogo segreto.
Un bambino riceve in dono un libro e, insieme al suo gatto, scopre per la prima volta la magia del leggere e gli infiniti modi in cui esso può essere utilizzato per giocare: può diventare un cappello, può essere letto al gatto oppure lo si può far diventare un tesoro da proteggere in un luogo segreto.
Racconto di quanto il bambino può compiere con un libro. Può aprirlo, girare le pagine,
metterlo sullo scaffale…Può leggerlo al gatto o al fratellino, metterlo sul carretto, farne un
cappello e infine…portarlo nel posto segreto. L’angolo nascosto è lo spazio più intimo,
quello in cui stanno le cose più preziose. È giustamente il luogo per l’amico libro.