Un bambino, un pinguino e nel mezzo … il mare.
Visto che alla Fiera di Bologna mi sono fatto autografare da Oliver Jeffers questo libro cui tengo molto (eh già ho il timbro speciale “Official left hand signature” con una bella X, realizzato appositamente per firmare con la mano sinistra, perché aveva la mano destra fasciata ), ho pensato di ripescare e rinfrescare la recensione che avevo scritto un po’ di tempo fa.
Eccola.
In questi tempi di sbarchi, naufragi, relitti e morti, ho riletto un super albo illustrato che mi ha emozionato profondamente, oltre che fatto riflettere.
Secondo me, potrebbe essere usato per parlare ai bambini di un tema forte, come gli sbarchi di profughi sulle nostre coste.
Chi sono? Da dove vengono? Perché sono arrivati fin qui alla nostra porta? E adesso cosa faccio?
Il Libro è: Chi trova un pinguino, di Oliver Jeffers, Zoolibri
L’autore è famosissimo e non serve presentarlo (basta digitare su google il suo nome e … avete la serata occupata).
La storia racconta di un bambino che si trova davanti alla porta di casa un pinguino e mille domande: Da dove viene? Dove abita? Perché è qui? Perché proprio da me? Cosa faccio ora? Ha bisogno di qualcosa?
No dico, un pinguino davanti a casa. Non so se mi spiego. Avrei voluto vedere cosa avreste detto voi:
1) E’ un’iniziativa promozionale della Bofrost? Beh comunque non mi interessa il cibo surgelato …
2) Eh no Eh! Adesso sbarcano anche dal polo sud!
3) Non posso fare nulla per lei, se vuole le cerco il numero di telefono del Parco naturalistico più vicino …
4) Niente soldi. Se vuole posso darle qualcosa da mangiare, dovrei avere ancora dei bastoncini Findus nel freezer.
Il bambino inizialmente è sospettoso ma anche incuriosito (è un bambino per l’appunto non un adulto).
Studia il pinguino da lontano. Lo tiene un po’ a distanza, ma non lo perde d’occhio.
Poi, vedendolo triste, conclude che il pinguino si è perso e vuole ritornare a casa sua.
Ecco qui la prima sorpresa: il bambino vuole capire meglio, conoscere. Non riesce a rimanere indifferente. Si coinvolge. Perciò si mette a fare un po’ di domande in giro e si documenta. Ormai si è preso a cuore il caso di questo pennuto smarrito.
La seconda sorpresa: il bambino non si limita a voler capire, ma decide di aiutare il pinguino a tornare a casa. Si mette in gioco.
Dapprima cerca una nave CHE LO PORTASSEEE AL POLO SUUUUD!
“Ma era troppo piccolo perché la sua voce si potesse sentire fin lassù …”
Ma lui non molla! Ha deciso di aiutarlo ed è quello che farà!
Torna a casa e rispolvera e sistema la sua barchetta, vi sale a bordo col pinguino e insieme partono.
Davanti a loro l’oceano meraviglioso e terribile.
Che bella l’illustrazione del bambino e del pinguino che spingono insieme la barca a remi nel mare … comunica proprio l’immensità misteriosa dell’oceano e l’enorme difficoltà della sfida che li attende.
Girando pagina, le due illustrazioni nelle pagine seguenti, dicono tutto sullo smisurato e magico incanto del mare e sulla sua terribile e cieca potenza.
Bambino e pinguino tengono duro, non mollano (fantastico l’ombrellino del pinguino nel mezzo della tempesta!) ed arrivano al Polo Sud.
Il bambino saluta il pinguino e riparte.
Terza sorpresa.: condividere avventure ed esperienze insieme, cambia le persone ed il loro punto di vista, crea legami.
Il bambino si sente solo … sperimenta anche lui ciò prova il pinguino
Ed è così che comprende, col cuore e non più con la mente, che le cose non stanno proprio come pensava.
Ora ciò che lo guida è ciò che sente e non più ciò che pensa.
E capisce.
“Il pinguino non si era smarrito. Semplicemente …”
Se volete consultare una recensione più approfondita potete cliccare qui, oppure qua
Se non siete ancora convinti della bellezza di questo libro, potete anche guardare il video della lettura ad alta voce, cliccando quo
Solo, ma solo i più testardi e dubbiosi ( ma cosa devo fare per convincervi che è un vero capolavoro!) possono guardare il video del pluripremiato film ricavato da questo libro: