Verso la fine della scorsa estate,
Francesco: Da grande avrò un negozio di caramelle e dolciumi.
Io: Uhm, bella idea. E che tipo di dolciumi?
Francesco: Ogni tipo di caramelle, lecca lecca, gomme, dolcetti, biscotti, gommosi e tante altre cose che mi inventerò.
Io: Mi sembra invitante…e ci sarà anche il cioccolato?
Francesco: Sì certo, tutto il cioccolato che vorrai: cioccolatini, monete uova e tante altre forme
Io: verrò al tuo negozio allora!
Francesco: e li farò tutti io, eh?
Io: saranno davvero speciali allora.
Francesco: sì speciali. I miei dolci.
Io: sai che mi hai fatto venire in mente una storia che parla proprio di questo? Si chiama “La Fabbrica di cioccolato” e parla di un bambino che diventato grande ha costruito una fabbrica di dolci stranissimi e buonissimi. Gomme che non si consumano mai, lecca lecca luminosi da leccare di notte, matite allo zucchero che si possono succhiare e tantissimi altri.
Francesco: Me lo leggi?
Fu così che iniziai a leggere “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl, nell’edizione Salani, collana Gl’istrici (8,50 euro).
Libri per ragazzi – La Fabbrica di cioccolato – Salani |
Questo libro è un’esplosione di fantasia, idee, creatività, possibilità davvero sorprendenti.
Le etichette a fianco dei pulsanti dell’ascensore di cristallo (a pagina 156) sono un invito a osare, sperimentare, inventare, andare oltre.
E’ un botta di flavonoidi, antiossidanti e serotonina pazzesca!
Al giorno d’oggi è eroico crescere senza cedere alle lusinghe del successo, del potere, del piacere. Senza farsi lobotomizzare dalla tv.
Lui ha vinto perché è un ragazzo ed è libero. Gli altri in fondo erano ragazzi solo anagraficamente. Dentro erano già degli adulti.
E Willy Wonka, cercava un adulto ma ” …un ragazzo buono, intelligente e affettuoso a cui posso rivelare tutti i miei più preziosi segreti…”.
Se vi state chiedendo se questo libro offra qualcosa di speciale da “mettere sotto i denti”, vi rispondo con la frase finale del libro:” Qualcosa da mettere sotto i denti!”, esclamò Charlie, ridendo. “Aspetta e vedrai!”
P.S. Interessante anche il punto di vista di Dahl sugli adulti, ma ne parlo magari nel prossimo post.