Tutti gli articoli di Dataentry

Il lungo viaggio

Il lungo viaggio Book Cover Il lungo viaggio
Valeri Gorbachev
Mondadori

Che cosa potrebbe esserci di più divertente di un viaggio avventuroso? Otello non vede l’ora di partire. Eugenio, il suo amico del cuore, però, ha qualche perplessità. Con che mezzo si sposterà Otello? Le biciclette sono poco stabili; i cavalli possono imbizzarrirsi; le auto a volte si rompono; i treni rimangono intrappolati nelle gallerie... E così, l’entusiasmo a poco a poco si affievolisce e Otello decide che forse è meglio restare a casa. Ma siccome le storie per bambini devono avere il “lieto fine” ecco che Otello partirà per un lungo viaggio... INSIEME a Eugenio, perché in due si viaggia più sicuri.

Che cosa potrebbe esserci di più divertente di un viaggio avventuroso? Otello non vede l’ora di partire. Eugenio, il suo amico del cuore, però, ha qualche perplessità. Con che mezzo si sposterà Otello? Le biciclette sono poco stabili; i cavalli possono imbizzarrirsi; le auto a volte si rompono; i treni rimangono intrappolati nelle gallerie… E così, l’entusiasmo a poco a poco si affievolisce e Otello decide che forse è meglio restare a casa. Ma siccome le storie per bambini devono avere il “lieto fine” ecco che Otello partirà per un lungo viaggio… INSIEME a Eugenio, perché in due si viaggia più sicuri.

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Il lupo che voleva essere una pecora

Il lupo che voleva essere una pecora Book Cover Il lupo che voleva essere una pecora
Mario Ramos
Babalibri

Questa è la storia di un lupacchiotto che ha un grande sogno: uscire dal bosco e volare alto nel cielo. Per farlo però ha bisogno di un paio di ali e i lupi non le hanno. Nemmeno le pecore però hanno le ali, eppure loro in cielo ci sono: bianche, soffici e leggere. Così il piccolo lupo pensa che con il giusto travestimento potrà coronare il suo sogno, volare alto nel cielo. E infatti è quello che puntualmente succede. Solo, non nel modo che il coraggioso lupetto si aspetta!

Questa è la storia di un lupacchiotto che ha un grande sogno: uscire dal bosco e volare alto nel cielo. Per farlo però ha bisogno di un paio di ali e i lupi non le hanno. Nemmeno le pecore però hanno le ali, eppure loro in cielo ci sono: bianche, soffici e leggere. Così il piccolo lupo pensa che con il giusto travestimento potrà coronare il suo sogno, volare alto nel cielo. E infatti è quello che puntualmente succede. Solo, non nel modo che il coraggioso lupetto si aspetta!

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Il lupo mangiafrutta

Il lupo mangiafrutta Book Cover Il lupo mangiafrutta
Laura Marcora, Nicoletta Costa
Gallucci

È il gioco più famoso fra i bambini: rincorrersi al grido di “Toc toc! Chi è?” Mela, pera, albicocca… tutti insieme, in classi colorate e mescolate. La canzone introduce il tema dell’integrazione con allegria, suggerendo che la varietà sia una ricchezza.

È il gioco più famoso fra i bambini: rincorrersi al grido di “Toc toc! Chi è?” Mela, pera, albicocca… tutti insieme, in classi colorate e mescolate. La canzone introduce il tema dell’integrazione con allegria, suggerendo che la varietà sia una ricchezza.

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Il mio gatto è proprio matto

Il mio gatto è proprio matto Book Cover Il mio gatto è proprio matto
Gilles Bachelet
Il Castoro

Il gatto del protagonista di questo libro, che è poi l'autore stesso, è davvero matto: come i suoi simili non fa che dormire e mangiare, si rintana nei luoghi più disparati, come la lavatrice e le cartelle da disegno, calpesta i fogli lasciati per terra, ma in altre situazioni è davvero un po' strano. Per esempio, ha paura dei topi, ha un pelo marroncino un po' triste, fa sempre i suoi bisogni fuori dalla vaschetta, è molto goffo e cade sempre in malomodo e soprattutto... ha la proboscide. Già perché il gatto di cui ci vengono narrate le imprese non è altro che un elefante "domestico". Ma questo il suo proprietario non lo sa, sa solo di avere un gatto un po' matto. E in una lettera al Museo di storia naturale ne fa una questione scientifica.

Il gatto del protagonista di questo libro, che è poi l’autore stesso, è davvero matto: come i suoi simili non fa che dormire e mangiare, si rintana nei luoghi più disparati, come la lavatrice e le cartelle da disegno, calpesta i fogli lasciati per terra, ma in altre situazioni è davvero un po’ strano. Per esempio, ha paura dei topi, ha un pelo marroncino un po’ triste, fa sempre i suoi bisogni fuori dalla vaschetta, è molto goffo e cade sempre in malomodo e soprattutto… ha la proboscide. Già perché il gatto di cui ci vengono narrate le imprese non è altro che un elefante “domestico”. Ma questo il suo proprietario non lo sa, sa solo di avere un gatto un po’ matto. E in una lettera al Museo di storia naturale ne fa una questione scientifica.

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nemico

Le bugie della guerra – Il nemico

Il nemico Book Cover Il nemico
Davide Calì, Serge Bloch
Terre di mezzo

Isolato in trincea, un soldato combatte contro un nemico che non vede, ma che di certo è un mostro. O almeno, così dice il manuale che gli hanno dato i comandanti. Una notte, però, il soldato si avventura fuori dal suo buco e scopre che il terribile nemico, in realtà, non è poi così diverso da lui. E che la pace è molto meglio della guerra.

Ieri sera ho riletto, dopo molti mesi, con mio figlio “Il nemico” di Dadive Calì, illustrato da Serge Bloch.
E’ un prezioso dono capitato tra le nostre mani, custodito nel nostro cuore e condiviso dalla nostra bocca. Questa è saggezza. Quando si riesce a raccontare cose difficili con elegante e essenziale semplicità, questa è saggezza. Le parole giuste, solo quelle non una lettera di più. Le pagine deserte su cui sono scritte, le amplificano, le diffondono, le fissano. E così si incarnano e sembrano come uscite da una lettera di un fante, scritta in trincea, sotto la pioggia, circondata dalle fredde nebbiose brughiere di metallo.
E’ una macchina del tempo, questo libro.

Non riesco a non chiamarlo Piero, questo soldato immerso nel silenzio dei suoi pensieri e delle sue paure.

nemico
Ricordate?

“E mentre marciavi con l’anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore”.

Quanta povere gente, ingannata da potenti macchine della menzogna, dall’ideologia del nemico, è stata mandata a morire dai potenti. Quanti italiani. Genitori, nonni, zii, fratelli.

Diceva Don Lorenzo Milani nella Lettera ai cappellani militari toscani:
Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi difese più la Patria e l’onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L’obbedienza a ogni costo? E se l’ordine era il bombardamento dei civili, un’azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l’esecuzione sommaria dei partigiani, l’uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l’esecuzione d’ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidente aggressione, l’ordine d’un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la repressione di manifestazioni popolari?
Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra“.

Piero, isolato in trincea, combatte contro un nemico che non vede, ma che di certo è un mostro. Lo dice il manuale che gli hanno dato i comandanti (ma quelle due maniche che allungano il manuale e il fucile sono di una divisa o di un abito religioso? Quante guerre in nome della religione …).
Una notte, però, Piero si avventura fuori dal suo buco, deciso a farla finita, uccidere e tornare a casa.
Ma arrivato nel buco del nemico scopre che,in realtà, è un uomo uguale a lui. Stesse menzogne, stessi silenzi, stesse paure, stessi affetti.
Ora che ha conosciuto, che ha visto la guerra dal punto di vista dell’altro (non più il nemico, ma l’altro) Piero non riesce più ad uccidere. E allora …

Vorrei incontrare e abbracciare forte questi due autori che hanno creato un libro stringe e allarga il cuore come un film di Chaplin.

Se qualcuno vuole togliersi il piacere di ascoltare la storia in francese, voilà:

http://www.rtbf.be/video/detail_histoire-l-ennemi?id=1947157

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