Archivi categoria: 6 – 8 anni

Tre streghe

Tre streghe
Grégoire Solotareff
Babalibri

Chi sono le tre S? Scoliosi, Scheletrica e Scoria, tre streghe senza sorriso. Emarginate, isolate, arcigne, orride: le hanno tutte. Incutono terrore alla comunità, rapiscono due bambini tanto per non smentirsi. Ma presto le cose si rovesciano: agli occhi infantili appaiono buffe, tristi, infelici, persino tenere. E che sorpresa per loro essere contagiate dal riso dei ragazzi. L’allegria le trasforma in tre S con il sorriso.

Chi sono le tre S? Scoliosi, Scheletrica e Scoria, tre streghe senza sorriso. Emarginate, isolate, arcigne, orride: le hanno tutte. Incutono terrore alla comunità, rapiscono due bambini tanto per non smentirsi. Ma presto le cose si rovesciano: agli occhi infantili appaiono buffe, tristi, infelici, persino tenere. E che sorpresa per loro essere contagiate dal riso dei ragazzi. L’allegria le trasforma in tre S con il sorriso.

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Amo la mia copertina

Amo la mia copertina
Ambert Stewart- Layn Marlow
Valentina Edizioni

Briciola, una piccola coniglietta, si sente cresciuta ma non abbastanza da abbandonare la sua amata copertina. Sa che mamma e papà desidererebbero tanto che lei la abbandonasse, ma non si sente pronta. Briciola nasconderà la sua copertina in un posto segreto ma poi non la ritroverà più. Dovrà imparare a cavarsela da sola.

Briciola, una piccola coniglietta, si sente cresciuta ma non abbastanza da abbandonare la sua amata copertina. Sa che mamma e papà desidererebbero tanto che lei la abbandonasse, ma non si sente pronta. Briciola nasconderà la sua copertina in un posto segreto ma poi non la ritroverà più. Dovrà imparare a cavarsela da sola.

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Emanuele e il lupo

Emanuele e il lupo Book Cover Emanuele e il lupo
Sergio Lairla, Alessandra Roberti
Nord-Sud

Lasciata la casa dei suoi genitori, il giovane Emanuele si mette in viaggio, finché arriva in un bosco dove decide di fermarsi. Comincia a costruire la sua casetta in una luminosa radura e non sa che un lupo, nascosto tra i cespugli, lo sta spiando. Se non fosse per il timore del coltello che il ragazzo porta sempre con sé, se lo mangerebbe in un boccone! Il lupo non immagina nemmeno che Emanuele è destinato a diventare il suo migliore amico...

Lasciata la casa dei suoi genitori, il giovane Emanuele si mette in viaggio, finché arriva in un bosco dove decide di fermarsi. Comincia a costruire la sua casetta in una luminosa radura e non sa che un lupo, nascosto tra i cespugli, lo sta spiando. Se non fosse per il timore del coltello che il ragazzo porta sempre con sé, se lo mangerebbe in un boccone! Il lupo non immagina nemmeno che Emanuele è destinato a diventare il suo migliore amico…

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Il mio gatto è proprio matto

Il mio gatto è proprio matto Book Cover Il mio gatto è proprio matto
Gilles Bachelet
Il Castoro

Il gatto del protagonista di questo libro, che è poi l'autore stesso, è davvero matto: come i suoi simili non fa che dormire e mangiare, si rintana nei luoghi più disparati, come la lavatrice e le cartelle da disegno, calpesta i fogli lasciati per terra, ma in altre situazioni è davvero un po' strano. Per esempio, ha paura dei topi, ha un pelo marroncino un po' triste, fa sempre i suoi bisogni fuori dalla vaschetta, è molto goffo e cade sempre in malomodo e soprattutto... ha la proboscide. Già perché il gatto di cui ci vengono narrate le imprese non è altro che un elefante "domestico". Ma questo il suo proprietario non lo sa, sa solo di avere un gatto un po' matto. E in una lettera al Museo di storia naturale ne fa una questione scientifica.

Il gatto del protagonista di questo libro, che è poi l’autore stesso, è davvero matto: come i suoi simili non fa che dormire e mangiare, si rintana nei luoghi più disparati, come la lavatrice e le cartelle da disegno, calpesta i fogli lasciati per terra, ma in altre situazioni è davvero un po’ strano. Per esempio, ha paura dei topi, ha un pelo marroncino un po’ triste, fa sempre i suoi bisogni fuori dalla vaschetta, è molto goffo e cade sempre in malomodo e soprattutto… ha la proboscide. Già perché il gatto di cui ci vengono narrate le imprese non è altro che un elefante “domestico”. Ma questo il suo proprietario non lo sa, sa solo di avere un gatto un po’ matto. E in una lettera al Museo di storia naturale ne fa una questione scientifica.

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nemico

Le bugie della guerra – Il nemico

Il nemico Book Cover Il nemico
Davide Calì, Serge Bloch
Terre di mezzo

Isolato in trincea, un soldato combatte contro un nemico che non vede, ma che di certo è un mostro. O almeno, così dice il manuale che gli hanno dato i comandanti. Una notte, però, il soldato si avventura fuori dal suo buco e scopre che il terribile nemico, in realtà, non è poi così diverso da lui. E che la pace è molto meglio della guerra.

Ieri sera ho riletto, dopo molti mesi, con mio figlio “Il nemico” di Dadive Calì, illustrato da Serge Bloch.
E’ un prezioso dono capitato tra le nostre mani, custodito nel nostro cuore e condiviso dalla nostra bocca. Questa è saggezza. Quando si riesce a raccontare cose difficili con elegante e essenziale semplicità, questa è saggezza. Le parole giuste, solo quelle non una lettera di più. Le pagine deserte su cui sono scritte, le amplificano, le diffondono, le fissano. E così si incarnano e sembrano come uscite da una lettera di un fante, scritta in trincea, sotto la pioggia, circondata dalle fredde nebbiose brughiere di metallo.
E’ una macchina del tempo, questo libro.

Non riesco a non chiamarlo Piero, questo soldato immerso nel silenzio dei suoi pensieri e delle sue paure.

nemico
Ricordate?

“E mentre marciavi con l’anima in spalle
vedesti un uomo in fondo alla valle
che aveva il tuo stesso identico umore
ma la divisa di un altro colore”.

Quanta povere gente, ingannata da potenti macchine della menzogna, dall’ideologia del nemico, è stata mandata a morire dai potenti. Quanti italiani. Genitori, nonni, zii, fratelli.

Diceva Don Lorenzo Milani nella Lettera ai cappellani militari toscani:
Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi difese più la Patria e l’onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L’obbedienza a ogni costo? E se l’ordine era il bombardamento dei civili, un’azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l’esecuzione sommaria dei partigiani, l’uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l’esecuzione d’ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (scegliere a sorte qualche soldato della Patria e fucilarlo per incutere terrore negli altri soldati della Patria), una guerra di evidente aggressione, l’ordine d’un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la repressione di manifestazioni popolari?
Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra“.

Piero, isolato in trincea, combatte contro un nemico che non vede, ma che di certo è un mostro. Lo dice il manuale che gli hanno dato i comandanti (ma quelle due maniche che allungano il manuale e il fucile sono di una divisa o di un abito religioso? Quante guerre in nome della religione …).
Una notte, però, Piero si avventura fuori dal suo buco, deciso a farla finita, uccidere e tornare a casa.
Ma arrivato nel buco del nemico scopre che,in realtà, è un uomo uguale a lui. Stesse menzogne, stessi silenzi, stesse paure, stessi affetti.
Ora che ha conosciuto, che ha visto la guerra dal punto di vista dell’altro (non più il nemico, ma l’altro) Piero non riesce più ad uccidere. E allora …

Vorrei incontrare e abbracciare forte questi due autori che hanno creato un libro stringe e allarga il cuore come un film di Chaplin.

Se qualcuno vuole togliersi il piacere di ascoltare la storia in francese, voilà:

http://www.rtbf.be/video/detail_histoire-l-ennemi?id=1947157

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