Archivi categoria: libri illustrati

La città dei lupi blu

La città dei lupi blu Book Cover La città dei lupi blu
Marco Viale
Giralangolo

Il mare è blu. Il cielo è blu. E i lupi? Anche, ma solo nella città dei lupi blù, dove succedono cose parecchio strane. Cosa succede se un giorno nella città dei lupi blu a rompere la quiete arriva un lupo...non blu? Anzi, di un colore squillante e acceso: un lupo rosso! Sarà accettato?

Il mare è blu. Il cielo è blu. E i lupi? Anche, ma solo nella città dei lupi blù, dove succedono cose parecchio strane. Cosa succede se un giorno nella città dei lupi blu a rompere la quiete arriva un lupo…non blu? Anzi, di un colore squillante e acceso: un lupo rosso! Sarà accettato?

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La guerra

La guerra Book Cover La guerra
Eric Battut
Città aperta

Una favola pacifista dove gli eroi sono proprio i bambini, per una volta non vittime dell'ottusità dei grandi e della guerra, ma protagonisti della riaffermazione dei valori della solidarietà e della convivenza pacifica delle diversità.

Una favola pacifista dove gli eroi sono proprio i bambini, per una volta non vittime dell’ottusità dei grandi e della guerra, ma protagonisti della riaffermazione dei valori della solidarietà e della convivenza pacifica delle diversità.

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La guerra delle campane

La guerra delle campane Book Cover La guerra delle campane
Gianni Rodari, Pef
Emme Edizioni

Parlare di guerra ai bambini in questi drammatici anni in cui anche per il nostro Paese è purtroppo divenuta argomento quotidiano di discussione e preoccupazione, è importante. Ma scegliere come farlo è davvero difficile. Ancora una volta viene in aiuto dei genitori Gianni Rodari, i cui libri, a distanza di molti anni ormai dalla loro nascita, sono tuttora di stretta attualità. Questo breve racconto è tratto dalla celebre raccolta Favole al telefono ed è reso ancor più incisivo dalle illustrazioni di Pef, colorate in occasione della nuova edizione. Si tratta di una presa in giro dei capi militari, della loro ottusità e dell’insensatezza della guerra, il tutto rappresentato da due mega-cannoni costruiti con tutte le campane dei paesi belligeranti per distruggere i rispettivi eserciti, che anziché sparare si mettono a suonare facendo scoppiare fortunatamente la pace. Un importante messaggio di speranza.

Parlare di guerra ai bambini in questi drammatici anni in cui anche per il nostro Paese è purtroppo divenuta argomento quotidiano di discussione e preoccupazione, è importante. Ma scegliere come farlo è davvero difficile. Ancora una volta viene in aiuto dei genitori Gianni Rodari, i cui libri, a distanza di molti anni ormai dalla loro nascita, sono tuttora di stretta attualità. Questo breve racconto è tratto dalla celebre raccolta Favole al telefono ed è reso ancor più incisivo dalle illustrazioni di Pef, colorate in occasione della nuova edizione. Si tratta di una presa in giro dei capi militari, della loro ottusità e dell’insensatezza della guerra, il tutto rappresentato da due mega-cannoni costruiti con tutte le campane dei paesi belligeranti per distruggere i rispettivi eserciti, che anziché sparare si mettono a suonare facendo scoppiare fortunatamente la pace. Un importante messaggio di speranza.

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La maschera

La maschera Book Cover La maschera
Grégoire Solotareff
Babalibri

"C'era una volta un lupo che abitava in cima a una collina. Non era né piccolo né particolarmente grande, ma questo non gli impediva di essere cattivo. E così, una sera, mangiò un bambino.. e mangiò una bambina." Ma il lupo fa un errore fatale e inghiotte i due bimbi tutti interi, senza masticare....

“C’era una volta un lupo che abitava in cima a una collina. Non era né piccolo né particolarmente grande, ma questo non gli impediva di essere cattivo. E così, una sera, mangiò un bambino.. e mangiò una bambina.” Ma il lupo fa un errore fatale e inghiotte i due bimbi tutti interi, senza masticare….

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La mia scuola ha un nome da maschio

La mia scuola ha un nome da maschio Book Cover La mia scuola ha un nome da maschio
Susanna Mattiangelli, Augustin Comotto
Lapis

"La mia scuola ha un nome da maschio, si chiama Goffredo Qualcosa. Io però la chiamo scuola, quindi è femmina". Un omaggio allegro e divertente a quel mondo magico fatto di bambini, sedie vicine, maestri, suoni di campanella e disegni appesi al muro, cose da imparare, odore di minestra, colla, cacca e vaniglia, idee, pezzetti di gomma e sciarpe dimenticate. MA anche di feste, recite, emozioni.

“La mia scuola ha un nome da maschio, si chiama Goffredo Qualcosa. Io però la chiamo scuola, quindi è femmina”. Un omaggio allegro e divertente a quel mondo magico fatto di bambini, sedie vicine, maestri, suoni di campanella e disegni appesi al muro, cose da imparare, odore di minestra, colla, cacca e vaniglia, idee, pezzetti di gomma e sciarpe dimenticate. MA anche di feste, recite, emozioni.

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